"Se avessi commesso una cosa simile mio padre mi avrebbe preso a calci nel sedere"
Coro contro autista donna a Pieve di Soligo, presidente Mom Colladon: "Colpa dei genitori"
PIEVE DI SOLIGO - La vicenda dell'autista donna di un bus di linea della compagnia di trasporto pubblico trevigiana Mobilità di Marca (Mom), raggiunta da cori di giovani passeggeri che avrebbero scandito lo slogan "stupro stupro", per il presidente della stessa Mom, Giacomo Colladon, è attribuibile "in larghissima misura a genitori che non fanno più i genitori".
"Ho una certa età - aggiunge Colladon - e se avessi commesso una cosa simile mio padre mi avrebbe preso a calci nel sedere prima ancora di informarsi sui dettagli dell'accaduto. Invece qui siamo di fronte a famiglie assenti che non insegnano il rispetto per il prossimo, quando il prossimo è anche il conducente dell'autobus sul quale stai viaggiando o il controllore che ti chiede di esibire il biglietto". Il presidente di Mom evidenzia la grande collaborazione che sta ricevendo da forze di polizia ed autorità locali, le quali hanno subito individuato la trentina di ragazzi, quasi tutti minorenni, che avrebbero preso parte all'episodio. Si tratterebbe di figli di famiglie residenti nell'area di Pieve di Soligo (Treviso). Come azienda, ha detto ancora, "non possiamo fare molto contro comportamenti di questo genere o altri, frequenti, di aggressioni a nostri dipendenti. Potremmo provare a rifiutare il rinnovo degli abbonamenti per un certo periodo ma questo comporterebbe conseguenze per noi sul piano legale. Provvedimenti di limitazione o di allontanamento, sul modello dei 'Daspo' - conclude Colladon - possono essere assunti solo dalle forze dell'ordine".
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