SERGIO TIEMPO ALL’ACCADEMIA DI CONEGLIANO
In più di 400 hanno già scelto il recital pianistico del pianista venezuelano
Conegliano - Ha iniziato lo studio del pianoforte con la madre all’età di 2 anni e 8 mesi e ha eseguito il suo concerto di debutto a 3 anni. Il prodigio in questione, vincitore di numerosi premi (tra cui il Premio Davidoff nel 2000) e ospite delle maggiori sale da concerto d’Europa, Nord America e Giappone, è Sergio Tiempo, artista venezuelano nato a Caracas nel 1972, presente sulla scena internazionale fin dal suo debutto professionale all’età di 14 anni, durante la rassegna dei “Grandi Pianisti” al Concertgebown di Amsterdam nel 1986.
Il 28 marzo, alle 21, Tiempo calcherà il palcoscenico del teatro Accademia di Conegliano, confrontandosi con le musiche di Fryderyk Chopin, Maurice Ravel, Franz Liszt, per seconda edizione dei “Grandi Solisti”, progetto nato dalla collaborazione tra il comune di Conegliano, l’Istituto “Arturo Benedetti Michelangeli” e la Fazioli Pianoforti. “Avere a Conegliano Sergio Tiempo come unica data per il Veneto è un evento imperdibile”, ha detto il sindaco Alberto Maniero.
In effetti, il recital pianistico ha già venduto più di 400 biglietti in poche settimane, confermando il grande successo della precedente edizione dei “Grandi Solisti”, quando a Conegliano fu ospitata Jin Ju, giovane e apprezzata pianista cinese, che aveva fatto registrare il tutto esaurito al Teatro Accademia.
“Siamo molto contenti di vedere così tante persone avvicinarsi sempre di più a questo mondo. Stiamo assistendo ad un fenomeno interessante – ha spiegato il presidente dell’Istituto “Arturo Benedetti Michelangeli. - La musica classica diventa un fenomeno pop”.
Oltre che il duo pianistico con la sorella Karin Lechner, Tiempo si esibisce spesso con il violoncellista Mischa Maisky (con il quale ha inciso per Deutsche Grammophon) e con la pianista argentina Martha Argerich, che di lui dice: “Penso che sia uno dei più straordinari pianisti della sua generazione. Il suo modo di suonare possiede un’enorme vitalità. Passione, lirismo…lui ha tutto questo, e il pubblico lo sente”.
Cinzia Agrizzi