Si laurea a 75 anni con una tesi sul Parco Bolasco di Castelfranco
Dopo la pensione, Vinicio Callegari mantiene la promessa fatta tanti anni fa al padre.
CASTELFRANCO – Una promessa fatta tanti anni fa al proprio papà e la certezza che “non è mai troppo tardi”. Vinicio Callegari si è laureato all’età di 75 anni, ottenendo la laurea magistrale in Geografia-scienze del paesaggio all’Università di Padova e mantenendo quanto promesso al padre Tullio in gioventù. Una vita di certo non monotona, quella di Vinicio, che, sebbene ora abiti a Castelfranco, è nato a Bovolenta nel 1947 da una famiglia originaria del bellunese. Scuole medie a Trento e istituto superiore ad Agordo all’Istituto Follador, seguendo l’indirizzo minerario.
Conseguito il diploma, l’iscrizione all’ateneo patavino, facoltà di Geologia. “Dopo due anni – ricorda Vinicio – dovetti partire per il servizio militare, terminato il quale non avevo più la testa per lo studio, mollando tutto per andare a lavorare”. Come tecnico minerario, Vinicio lavorò inizialmente in Sicilia, dipendente di un’azienda romana impegnata nella realizzazione dell’autostrada Messina-Palermo. Dal 1974 al 1976 la trasferta con la moglie Lorenza in Africa, nell’odierna Namibia. Erano tuttavia gli anni della lotta armata nella vicina Angola: una situazione potenzialmente pericolosa, che spinse Vinicio a ritornare in Italia, dove continuò a svolgere incarichi in vari lavori stradali o relativi alla creazione di tunnel, dighe e altre situazioni infrastrutturali.
Il raggiungimento della pensione nel 2009 lo spinse a mantenere la promessa fatta al padre, che ci teneva ad avere un figlio dottore. Non più validi gli esami sostenuti oltre vent’anni prima, Vinicio ripartì da zero, optando per la facoltà di Geografia. Ottenuta la triennale nel 2012, dopo dieci anni ecco la magistrale, con una tesi dedicata al “central park” di Castelfranco: “Villa Revedin Bolasco e il paesaggio di Castelfranco Veneto tra eredità storica e progettualità future”, questo il titolo della tesi, discussa con il prof. Mauro Varotto. Un lavoro dedicato alla moglie e alla figlia Barbara, ma soprattutto al padre Tullio. Ottenuto l’alloro, Vinicio non pensa certo di fermarsi: “Mi attendono un lungo calendario di appuntamenti di lezioni di geografia nelle scuole elementari e medie dove amo il confronto con i più piccoli, cercando di spiegare loro l’importanza del ruolo del paesaggista nella definizione futura del territorio”.