ROMA - Ieri, un cittadino bulgaro di 49 anni, insieme al suo figlio dodicenne, ha intrapreso una fuga disperata dalla polizia che si è conclusa in modo tragico. A bordo di uno scooter rubato, il padre ha deciso di non fermarsi all'alt imposto da una volante del commissariato di Anzio, dando inizio a un inseguimento che avrebbe avuto un epilogo fatale.

La decisione di fuggire con il figlio a bordo ha aggiunto un elemento di drammaticità all'evento. Durante la fuga, in un gesto di disperazione, padre e figlio hanno lanciato il casco contro la volante che li inseguiva, nel tentativo di rallentare la corsa degli agenti. Questo atto, tuttavia, non ha fatto altro che aumentare il pericolo della situazione, soprattutto per il giovane passeggero.

Il tragico epilogo si è consumato quando lo scooter, in una manovra disperata per evitare la cattura, si è schiantato contro un'auto che sopraggiungeva dalla direzione opposta. L'impatto è stato violento e ha sbalzato il padre dal mezzo, facendolo finire contro un muro con una forza devastante. Nonostante l'intervento immediato dei soccorsi, per lui non c'era più nulla da fare.

Il figlio, ferito nell'incidente, è stato trasportato in condizioni gravi all'ospedale Bambino Gesù, dove è stato raggiunto dalla madre. La prognosi è riservata, ma fortunatamente non sembra essere in pericolo di vita.

Le indagini successive hanno confermato che lo scooter era stato rubato, e gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire la dinamica dell'accaduto e di comprendere le motivazioni che hanno spinto il 49enne a intraprendere una fuga così pericolosa.

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