Sicurezza degli edifici: l’importanza di rimuovere e smaltire correttamente l’amianto
Recentemente l’Osservatorio Nazionale Amianto ha portato di nuovo l’attenzione sulle scuole italiane, ricordando come ancora oggi oltre 2.000 edifici contengano amianto, una condizione che potrebbe mettere a repentaglio la salute di alunni, docenti e personale scolastico.
Naturalmente, si tratta di un problema che non interessa solo gli istituti scolastici, infatti sono ancora moltissimi gli edifici pubblici e privati a trovarsi nella stessa situazione, su tutto il territorio nazionale. Per questa ragione rimuovere ogni traccia di questo materiale continua a essere una priorità per l’interno paese.
A questo proposito, per capire come si smaltisce l’amianto è possibile rivolgersi ad apposite ditte autorizzate, come per esempio Mosaiko srl, realtà specializzata che mette a disposizione un servizio altamente professionale, che può contare su un’esperienza di oltre 15 anni nel settore.
Amianto: cos’è e quali sono i rischi per la salute
L’amianto è un materiale che si ricava dall’unione di diversi materiali lavorati a basse temperature e che si caratterizza per le sue proprietà ignifughe e di isolante termico.
Per queste ragioni, a partire dagli anni 60 il suo impiego in ambito edilizio è stato ampiamente diffuso. Veniva utilizzato non soltanto per la realizzazione degli edifici, in particolare dei tetti, ma anche per quella di grandi mezzi di trasporto come navi e treni.
La situazione è cambiata quando sono stati scoperti gli effetti tossici che l’amianto aveva sulla salute. Soprattutto nelle sue forme più friabili, infatti, questo materiale viene inalato con grande facilità e può penetrare nelle vie respiratorie, fino agli alveoli polmonari, dove può depositarsi e rimanere anche a lungo, provocando diverse malattie, nei casi più gravi anche di tipo tumorale. Per di più, queste patologie possono presentarsi anche a distanza di decenni dall’avvenuta esposizione.
La consapevolezza in merito alla nocività dell’amianto ha portato il governo italiano a varare la legge 257, con cui è stato vietato l’impiego di questo materiale in ambito edilizio. Come anticipato, però, nonostante questo materiale ormai non sia più utilizzato né come isolante né come materiale ignifugo, molti edifici ne portano ancora tracce al loro interno, motivo per cui è necessario procedere con le adeguate operazioni di rimozione e smaltimento.
Qual è la procedura per rimuovere e smaltire l’amianto?
Il Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (acronimo SPSAL) si occupa da sempre di affiancare le ASL locali per prevenire i rischi sul lavoro e le conseguenti malattie professionali.
Gli interventi che mirano a rimuovere l’amianto vanno comunicati proprio alle autorità di tale Servizio prima ancora che la ditta proceda con i lavori – per la notifica è sufficiente inviare una semplice PEC.
A livello burocratico, comunque, la legge prevede che la comunicazione non debba avvenire oltre i 30 giorni dall’inizio del procedimento ed essere rinnovata in caso la data sia modificata.
La fase successiva prevede che si dedichi un’area preposta per conservare l’amianto in attesa di smaltirlo correttamente e ciò viene reso possibile avvalendosi di speciali capsule che lo isolano perfettamente. Il materiale di questi contenitori deve essere certificato a dimostrazione che le parti volatili dell’amianto non possano in alcun modo essere disperse.
La rimozione avviene previa inertizzazione delle lastre o dei tetti che contengono amianto, così da limitare il più possibile la dispersione aerea. Il cantiere viene allestito secondo determinati canoni che prevedono la protezione dei lavoratori e la loro sanificazione attraverso apposite docce decontaminanti. Ovviamente, c’è differenza tra l’amianto friabile e l'amianto compatto, che risulta più facilmente gestibile in quanto non rilascia parti volatili.
In ogni caso, per scongiurare il rilascio nell’aria di eventuali polveri si tende a bagnare le superfici a rischio prima di maneggiarle, procedendo poi all’incapsulamento e allo stoccaggio in totale sicurezza. Le lastre e gli elementi incapsulati vengono poi depositati presso discariche autorizzate per legge a ospitare tali materiali.
Le migliori ditte specializzate, dopo aver proceduto alla bonifica, possono provvedere anche a disporre una nuova copertura in sostituzione di quella vecchia, ridonando così valore all’immobile e sanificandolo totalmente. Per smaltire l’amianto lo Stato ha predisposto anche una serie di incentivi e bonus dedicati, quali il credito d’imposta o l’IVA agevolata per i privati cittadini.