IL SINDACO SCENDE IN PIAZZA CONTRO LA MANOVRA TREMONTI E PATTO DI STABILITÀ
Tre appuntamenti per informare i cittadini dello stato in cui versano i Comuni virtuosi, come Casier
CASIER - Il sindaco di Casier, Daniela Marzullo, (nella foto) scende in piazza per informare i cittadini su cosa comporti per i Comuni il rispetto del Patto di stabilità e la nuova manovra finanziaria varata dal Governo.
Sono in programma tre appuntamenti per spiegare ai cittadini la manovra Tremonti, i mancati trasferimenti, i tagli imposti al Comune. Il primo incontro en plein air è in programma venerdì 25 a Casier, in occasione del mercato, il secondo sabato 26 a Dosson in piazza Da Vinci, il terzo domenica 27 di nuovo a Casier in piazza Pio X.
“Voglio scendere in piazza per incontrare i miei concittadini per spiegare loro che siamo delusi e amareggiati, ma anche molto arrabbiati. Nell’approvare il bilancio di previsione 2010, i dati ci dicevano che potevamo concretamente realizzare il nostro programma, a fine marzo un’ennesima variazione delle norme del Patto di stabilità ha completamente stravolto il nostro lavoro, obbligandoci a ridurre immediatamente di ben 400 mila euro la nostra potenzialità di spesa”.
Ora – sottolinea il sindaco - è anche arrivata la manovra finanziaria aggiuntiva, di cui da tempo si parlava, che il Governo ha negato e smentito fino all’ultimo. “A carico dei Comuni, quindi a carico di ogni singolo cittadino, la manovra “anticrisi” prevede tagli di 1,5 miliardi di euro nel 2011 e 2,2 nel 2012. A questi va aggiunta una cifra superiore al miliardo già da quest'anno.
La mia non è una presa di posizione politica: noi sindaci dobbiamo solo difendere le nostre comunità perché per questo siamo stati eletti. Non contestiamo la necessità del rigore, che abbiamo sempre applicato.
Contestiamo che questa manovra, ancora una volta “mette le mani in tasca” ai Comuni virtuosi, (mentre si continuano a concedere contributi a per sanare deficit e disavanzi prodotti da amministrazioni come Roma, Catania, Napoli e Palermo) impedendo a noi che abbiamo sempre fatto economie e ridotto gli sprechi, di investire le nostre risorse a sostegno dello sviluppo locale.
Non abbiamo più margini di manovra”. Il sindaco si dice ulteriormente amareggiato perché i soldi il Comune in cassa li ha e saprebbe anche come spenderli bene, ma il Patto di stabilità mette agli Enti locali forti limiti alla spesa mentre non interviene sulla spesa dello Stato, che continua a crescere.
“Siamo arrabbiati – conclude Marzullo - perché più si parla di Federalismo fiscale, più le norme diventano “centraliste” e meno trasferimenti arrivano dallo Stato che tra l’altro ritarda ancora la restituzione dell’addizionale comunale Irpef del 2007. Mi chiedo: sottrarre ai Comuni i fondi prodotti nel territorio, è federalismo?”