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01 dicembre 2024

Treviso

«No alla svendita di Villa Albrizzi Franchetti»

Daniela Marzullo (PD) presenta interrogazione al Consiglio provinciale

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«No alla svendita di Villa Albrizzi Franchetti»

TREVISO - No alla svendita di Villa Albrizzi Franchetti, bene destinato a tornare in gestione alla Provincia di Treviso dal 16 dicembre 2015 alla scadenza della convenzione con Fondazione Cassamarca.

A mettere le mani avanti è il gruppo consigliare del Partito Democratico in Provincia di Treviso che ha presentato sul tema un’interpellanza, illustrata nella seduta del Consiglio provinciale di lunedì 29 settembre (ma il dibattito è stato rimandato alla prossima seduta dell’assemblea, probabilmente a fine ottobre).

Nel documento, i consiglieri del Partito Democratico Claudio Dus e Daniela Marzullo chiedono “la convocazione urgente della competente commissione consiliare, a cui, nell’attivazione di quella funzione di coordinamento che dovrà essere alla base dell’azione del nuovo organismo provinciale, siano invitati a pieno titolo i Sindaci dei comuni di Casier e di Preganziol”.

«Alla base della convenzione con Fondazione Cassamarca – spiega la consigliera Daniela Marzulloc’era la volontà da parte della Provincia di evitare l’alienazione di un bene di elevato valore artistico e storico, così al tempo venne spiegata l’operazione. Oggi il problema si ripropone e la Provincia deve essere in grado di prendere decisioni finalizzate alla valorizzazione del territorio, non al suo depauperamento. In un momento in cui le condizioni del mercato rendono difficoltose operazioni di compravendita vantaggiose per il Pubblico e in cui l’economia trevigiana ha capito che deve puntare sul turismo e dunque sulla tutela e attivazione del patrocinio storico, culturale, ambientale, bisogna essere in grado di fare le scelte giuste».

E condivise. Per questo, c’è la richiesta del PD di coinvolgere i primi cittadini di Casier e Preganziol nel dibattito sul destino di Villa Albrizzi Franchetti, ora che è sfumato il progetto di farne un centro di servizi universitari. Infatti, la Regione Veneto, il 4 settembre scorso, ha comunicato ai soggetti interessati (Fondazione, Provincia e Comuni di Casier e Preganziol) che è stato archiviato l’accordo di programma del 2009 “dato il tempo trascorso e la mancanza degli approfondimenti progettuali-amministrativi ripetutamente richiesti”.

«La Provincia è destinata a diventare un ente di secondo livello con funzioni di coordinamento dei Comuni – ragiona Marzullo – e la riprogettazione di Villa Franchetti potrà essere un ottimo banco di prova per l’ente. Per questo chiediamo che vengano coinvolti anche i Comuni e che nel dibattito sia fatta partecipare non solo la politica ma anche le forze sociali e tutto il territorio».

Per il PD il confronto su Villa Franchetti Albrizzi dovrà essere anche l’occasione per condividere un principio sacrosanto e mettere in campo le azioni conseguenti: non tutti i beni in possesso della Provincia solo alienabili per esigenze di cassa. Ci sono immobili che devono rimanere necessariamente di proprietà pubblica e oggetto di una politica di valorizzazione attenta. Stesso discorso vale, ad esempio, per il convento dei SS. Pietro e Paolo ad Asolo, per il quale il PD ha messo in atto azioni per evitare la vendita.

 


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francescanicastro

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