Siria, caccia bombardano: è strage al Nord
Attivisti denunciano: "28 mila scomparsi"
| Emanuela Da Ros |
DAMASCO - Una nuova strage, l'ennesima in Siria, mentre spunta l'allarme per almeno 28 mila persone scomparse, rapite da soldati o milizie. Lo denunciano i gruppi per i diritti umani citati dalla Bbc, alla quale precisano di avere i nomi di 18 mila scomparsi durante le proteste iniziate a marzo dello scorso anno e di avere notizia di altri 10 mila casi. Il gruppo di attivisti online 'Avaaz' afferma quindi che ''nessuno è salvo'' da una campagna del governo deliberatamente terroristica. Gli attivisti annunciano poi l'intenzione di fornire un dossier al Consiglio dell'Onu per i diritti umani affinché conduca un'indagine in merito.
Caccia dell'esercito siriano hanno lanciato bombe nella provincia nord occidentale di Idlib: almeno 44 cadaveri sono stati recuperati dalle macerie nella città di Maarat al-Numan. Secondo gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, i caccia di Damasco hanno bombardato anche la città di Deir Sharqi, sempre nella provincia di Idlib. Nell'operazione è stato distrutto un ospedale da campo e 12 case limitrofe, mentre non ci sarebbero vittime in quanto le strutture erano state in precedenza evacuate. una campagna del governo deliberatamente terroristica. Gli attivisti annunciano poi l'intenzione di fornire un dossier al Consiglio dell'Onu per i diritti umani affinché conduca un'indagine in merito.
A Damasco, invece, un ordigno è esploso nei pressi della sede dell'intelligence siriana: solo danni materiali, hanno riferito i media ufficiali, mentre per l'Osservatorio siriano la deflagrazione ha provocato vittime. La bomba è stata collocata su una bici elettrica e si è verificata nella zona di Kafar Soussa della capitale, nei pressi della moschea al-Uthman e al ministero degli Interni. una campagna del governo deliberatamente terroristica. Gli attivisti annunciano poi l'intenzione di fornire un dossier al Consiglio dell'Onu per i diritti umani affinché conduca un'indagine in merito.
Si lavora, intanto, per la svolta pacifica. E l'inviato speciale di Lega Araba e Onu per la crisi in Siria, Lakhdar Brahimi, si recherà sabato a Damasco: in agenda ha un colloquio con il ministro degli Esteri siriano Walid al-Muallim. Nel corso degli incontri con le autorità di Damasco, è probabile che Brahimi discuta della sua proposta di stabilire una tregua tra le forze governative e ribelli durante la Festa del Sacrificio (Eid al-Adha), che prenderà il via il 26 ottobre. una campagna del governo deliberatamente terroristica. Gli attivisti annunciano poi l'intenzione di fornire un dossier al Consiglio dell'Onu per i diritti umani affinché conduca un'indagine in merito.
(Adnkronos/Aki/Ign)