Una triste notizia ha scosso la comunità di Grottammare: la morte prematura di Stefania Camela, avvenuta a 47 anni, ha generato un'ondata di dolore e domande senza risposta. L'esame autoptico effettuato ieri sul suo corpo ha rivelato che la causa del decesso è stata un'embolia polmonare massiva, gettando un'ombra di mistero su ciò che sembrava essere un evento tragico ma naturale.

L'autopsia è avvenuta alla presenza di un medico legale incaricato dalla famiglia Camela e uno proveniente dalla clinica Blumar Medical, dove Stefania si era sottoposta a un intervento ai turbinati del naso solo quarantotto ore prima della sua morte avvenuta al Policlinico di Milano. La coincidenza temporale tra l'operazione e il decesso solleva domande fondamentali sulla relazione tra l'intervento chirurgico e la successiva embolia polmonare.

La Procura della Repubblica di Milano ha aperto un'inchiesta approfondita sulla morte di Stefania. Attualmente, due persone sono iscritte nel registro degli indagati, e le autorità stanno cercando di stabilire se ci siano correlazioni tra l'operazione e la tragica fine della quarantasettenne sambenedettese.

Il ritorno della salma di Stefania a Grottammare è previsto per la giornata odierna, dove verrà allestita la camera ardente presso la casa funeraria Garofano. Questo consentirà ai parenti, agli amici e alla comunità locale di rendere omaggio a Stefania e condividere il dolore della sua perdita. I funerali saranno celebrati sabato 16 dicembre alle ore 16 nella Cattedrale della Marina di San Benedetto.

La comunità e i parenti attendono ora con ansia gli sviluppi dall'inchiesta, sperando che possa far luce su questo oscuro mistero.

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