STIFFONI MESSO ALLA PORTA DAL CARROCCIO
Per il Senatore mottense si profila l'accusa di peculato
MOTTA DI LIVENZA - Il senatore Piergiorgio Stiffoni, che si era già autosospeso dalla Lega Nord, "é stato messo fuori" e quindi sostanzialmente "espulso" dal Consiglio Federale: lo ha riferito Roberto Maroni lasciando la sede della Lega Nord di via Bellerio.
Al senatore Stiffoni, secondo quanto risulta dalle indagini dei Pubblici Ministeri di Milano, la Lega Nord aveva dato la delega ad operare sul conto sul quale confluiscono soldi pubblici di pertinenza del Senato e che devono andare a coprire le spese dei senatori e in questo caso di quelli del gruppo del Carroccio.
Stiffoni avrebbe così gestito, tra il 2010 e il 2011, in modo 'sospetto' secondo le prime analisi degli investigatori, tra i 3 e i 4 milioni di euro di fondi pubblici.Stando alle indagini del procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dei pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, infatti, Stiffoni avrebbe effettuato una serie di operazioni 'anomale' su quel conto, movimentando assegni e facendo prelievi.Su tali operazioni ci sono state anche delle segnalazioni da parte dell'Uif di Bankitalia.
Venerdì scorso è stato sentito come teste dai pm il capogruppo al Senato della Lega, Federico Bricolo, che avrebbe in sostanza affermato di non sapere cosa facesse Stiffoni con i soldi del conto per i senatori del Carroccio, perché il Senatore aveva la delega ad operare e la fiducia del partito.
Lo stesso Stiffoni era stato sentito a verbale una decina di giorni fa e gli inquirenti avevano, da quanto si è saputo, 'sospeso' l'audizione quando il senatore era caduto in contraddizioni, sostanzialmente 'avvicinandosi' alla posizione di possibile indagato. Ora la Procura sta vagliando per lui l'ipotesi del peculato, perché si tratta di denaro che era destinato ad un gruppo parlamentare, che ha quindi funzione pubblica.