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23 dicembre 2024

Treviso

Studenti pendolari: da MOM le misure per contrastare il sovraffollamento dei mezzi

| Davide Bellacicco |

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| Davide Bellacicco |

Studenti pendolari: da MOM le misure per contrastare il sovraffollamento dei mezzi

TREVISO-Corse aumentate e utilizzo, ove necessario, di autosnodati. Queste le politiche di gestione degli incrementi di utenza, in particolare scolastica, registrati quest’anno, attuate da MOM. Ad evidenziarlo, in occasione della II Commissione Provinciale Trasporti, il direttore generale della società, dott. Colladon.


La commissione, convocata per rispondere alle numerose denunce di disservizi da parte di passeggeri e istituti scolastici, ha fatto luce su questa realtà aziendale, il cui pacchetto di maggioranza è detenuto proprio dall’ente di casa a S. Artemio. Invero alcuni problemi esistenti sono emersi ma, sottolinea MOM, sono stati prontamente risolti con spirito collaborativo fra le parti. Il dato di fatto è che l’introduzione dell’orario cadenzato da parte di Trenitalia ha cancellato moltissime corse, lasciando, su alcune tratte, non di rado, quelle caratterizzate da orari poco utili ai pendolari (alcuni treni registrano un flusso giornaliero di meno di dieci persone, laddove altri manifestano i ben noti problemi di capienza), pendolari che, puntualmente si sono riversati per necessità sul trasporto su gomma. Sei, a tal proposito, le corse di rinforzo predisposte sulla linea per Oderzo.


Secondo gli intervenuti, occorrono circa quattro mesi affinché si completi la procedura atta a variare l’orario di corsa di un treno e, ad ogni modo, risulta sempre di particolare difficoltà creare interazioni con il servizio ferroviario. Lo stesso Presidente della Giunta Provinciale, Muraro,  auspica per il futuro maggiori sinergie, riproponendo il tema dell’area di interscambio che potrebbe sorgere nei pressi dell’attuale stazione di Treviso Centrale.  D’altronde, come non ha mancato di evidenziare il consigliere Amendola (SEL), la Regione Campania, pur vessata da molteplici problematiche di non facile soluzione e ben note alle cronache, vede attuarsi la sperimentazione del biglietto unico treno-autobus, laddove nel nostro territorio una simile integrazione dei servizi resta una chimera sognata da molti pendolari e qualche illuminato amministratore. Proprio sul tema pendolari, Fabrizia Franco (PD) si interroga sull’opportunità di un potenziamento del servizio su gomma sulla tratta Treviso-Padova, consapevole, da madre di famiglia, delle difficoltà che i giovani universitari vivono in costanza di disservizi di Trenitalia e carenza di collegamenti, evidenziando, di fatto, una delle questioni più controverse legate proprio alla citata introduzione degli orari cadenzati.


Per quanto concerne il servizio di trasporto pubblico di collegamento agli istituti scolastici, invece, MOM, evidenzia come, pur in presenza di un elevato numero di studenti sui mezzi e di un +8% di studenti abbonati dovuto a circa 2000 iscrizioni in più rispetto allo scorso anno, non si possa parlare di sovraffollamento, giacché gli stessi, per ragioni amministrative, non possono superare un prestabilito numero di utenti a bordo. Colladon stima in circa 70 autobus e un centinaio di assunzioni il costo che la società dovrebbe sostenere se intendesse dare ad ogni studente un posto a sedere, numeri che certamente fanno riflettere sulla sterilità di alcune critiche comuni, ma che, ad ogni modo, non colgono a pieno un problema che comunque si rende manifesto a centinaia di studenti nel quotidiano. Amendola (SEL) e Gabrielli (NCD) aprono sul punto un tema non privo di criticità, trovando sponda anche nelle dichiarazioni del Presidente Muraro: MOM ogni anno versa circa 800.000€ in canoni di locazione per immobili funzionali all’azienda ma che, alla costituzione della stessa, sono rimasti alle società comunali (es. ACTT).  Di fatto un costo fisso che non reca alcun vantaggio a MOM. Si chiede, allora, di ipotizzare un acquisto di queste aree, così da investire risorse (dilazionate in un lungo arco temporale) per beni che possano restare in proprietà e destinare quanto risparmiato in potenziamento del servizio.


In ultimo Gabrielli lancia una proposta: coinvolgere le scuole nella calibratura del trasporto pubblico. In altri termini, concordare con gli istituti una comunicazione a inizio anno scolastico, degli iscritti e delle aree geografiche di provenienza e mantenere costanti rapporti nel corso dell’anno per garantire aggiornamenti in tempo reale su ingressi ritardati o uscite anticipate delle classi, così da garantire la massima efficienza in termini di capienza e presenza di corse apposite.


Maggiore integrazione, dunque: fra scuole e trasporto pubblico e fra questo e trasporto su rotaia. Una sfida per enti locali, Regione e società interessate finalizzata a migliorare un servizio comunque già molto valido, se confrontato con realtà proprie di altri territori, in un’ottica di tensione al benessere del cittadino. 


 


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