Brunetta alla riscossa
Attaccato dalla quasi moglie di Berlusconi, il ministro rielabora un trauma: " Brunetta, però tappo com’è, nano com’è, fa il ministro. Sdogano questo termine che mi ha sempre fatto male"
| Tommaso Colla |
ITALIA - La campagna d’estate può rivelarsi persino una seduta psicoanalitica. Davanti alle telecamere e con Lucia Annunziata in veste freudiana, il ministro uscente Renato Brunetta, domenica a “In mezz’ora” ha elaborato - ha detto lui - ciò che più di tutto nella vita l’ha fatto e lo fa soffrire: le ironie e le cattiverie sulla bassa statura. Vittima, in termini tecnici, di “bodyshaming”, che significa svergognare qualcuno per le caratteristiche del suo corpo.
L’addio drammatico a Forza Italia un effetto positivo lo ha suscitato: Brunetta ha guardato diritto negli occhi il suo trauma e (sono sempre le sue parole) può adesso vedere la luce in fondo al tunnel di una vita intera di sofferenza. Maieutico è stato l’intervento della simil-moglie del Cavaliere.
“Con un autentico colpo di teatro, si rivolge direttamente a Marta Fascina, la deputata azzurra compagna di Berlusconi che, dopo l’addio di Brunetta, ha postato su Instagram la scritta «Roma non premia i traditori» con la canzone «Il giudice» di Fabrizio de André che contiene un feroce, notissimo passaggio su un giudice molto basso di statura («È una carogna di sicuro/ Perché ha il cuore troppo/Troppo vicino al buco del …»).
Brunetta continua a guardare Lucia Annunziata però in realtà parla a Marta Fascina: «Marta... Marta... Ma essere violentato su questo. Non per me, ma per tutte quelle bambine e quei bambini che non hanno la fortuna di essere alti e belli e che possono avere in me un esempio e dire... vedete, Brunetta, però tappo com’è... nano com’è, fa il ministro. Sto usando qui questo termine che mi ha sempre fatto male, lo sdogano qui” (Il Corriere della sera”, 25 luglio 2022).
Come sempre accade, le parole cattive quando escono dalla bocca degli amici fanno sempre più male. Non teneri sono stati però nel tempo neanche gli avversari. Memorabile la definizione che di Brunetta diede l’ex premier Massimo D’Alema: “energumeno tascabile”. Acqua passata: ora che in Parlamento probabilmente non ci tornerà, certe offese da cattivi figuri non le sentirà più.