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12 novembre 2024

Italia

Telecom Italia, maxi multa da 103,7 milioni per aver ostacolato l'accesso alla rete

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Telecom Italia, maxi multa da 103,7 milioni per aver ostacolato l'accesso alla rete

ROMA - Maxi multa Antitrust per Telecom Italia. La società telefonica secondo l'Autorità ha abusato, con due distinti comportamenti, della posizione dominante detenuta nella fornitura dei servizi di accesso all'ingrosso alla rete locale e alla banda larga, ostacolando l'espansione dei concorrenti nei mercati dei servizi di telefonia vocale e dell'accesso ad internet a banda larga. L'Antitrust ha diffidato la società dal ripetere in futuro tali comportamenti sanzionandola con una multa complessiva di 103,794 milioni di euro.

Al termine dell'istruttoria avviata il 23 giugno 2010, l'Antitrust ha stabilito che l'abuso di Telecom si è realizzato attraverso due distinte condotte. La società ha opposto ai concorrenti un numero ingiustificatamente elevato di rifiuti di attivazione dei servizi all'ingrosso, i c.d. KO. Dai dati emersi nel corso dell'istruttoria risulta che Telecom, nell'esercizio della propria discrezionalità, ha trattato gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne.

Attraverso tali comportamenti Telecom ha ostacolato l'accesso dei concorrenti all'infrastruttura, sia nel caso della fornitura di servizi su linea attiva, sia nel caso della fornitura di servizi su linea non attiva. Ciò ha di fatto reso significativamente più difficoltoso per gli altri operatori il processo di attivazione dei servizi di accesso alla rete rispetto alle divisioni interne di Telecom. Per tale infrazione l'Autorità ha deliberato una sanzione di 88,182 milioni di euro, che tiene conto delle attenuanti riconosciute a Telecom per le diverse attività avviate a partire dal 2009 per migliorare le procedure di accesso ai concorrenti e delle perdite di esercizio e della circostanza aggravante della recidiva (Telecom è stata già condannata per abuso di posizione dominante in relazione a comportamenti sostanzialmente escludenti).

Telecom Italia ha attuato una politica di scontistica alla grande clientela business per il servizio di accesso al dettaglio alla rete telefonica fissa, tale da non consentire a un concorrente, altrettanto efficiente, di operare in modo redditizio e su base duratura nel medesimo mercato.

In sostanza, Telecom ha disegnato una politica tariffaria per la grande clientela business contraddistinta, quanto meno per il periodo 2009-2011, dalla capacità, dati i costi di accesso alla rete praticati agli altri operatori, di comprimere i margini dei concorrenti altrettanto efficienti, con effetti restrittivi della concorrenza sul mercato al dettaglio dei servizi di accesso alla clientela non residenziale. Gli sconti praticati alla clientela sono stati infatti indirizzati selettivamente ai clienti che ricorrono a procedure di selezione del fornitore e che sono collocati in aree aperte alla concorrenza, ove è disponibile il servizio di accesso al tratto finale di rete verso il cliente (c.d. unbundling del local loop, ULL).

L'analisi dell'Antitrust ha dimostrato che Telecom non sarebbe stata in grado di offrire i servizi al dettaglio ai prezzi praticati senza subire perdite se avesse sostenuto i costi all'ingrosso praticati ai concorrenti.

Per questa condotta l'Autorità ha deliberato una sanzione di 15,612 milioni di euro che tiene conto di un'aggravante connessa alla recidiva, poiché Telecom è stata già condannata per abuso di posizione dominante in relazione a comportamenti sostanzialmente analoghi e, come attenuante, delle perdite in bilancio della società.

La società telefonica ha annunciato che presenterà ricorso al Tar affermando di aver ''sempre garantito la parità di accesso alla rete a tutti gli operatori". L'azienda, in una nota, "precisa di aver sempre assicurato agli operatori alternativi la piena parità di trattamento nell'accesso alla sua rete, nel rispetto delle normative vigenti grazie anche all'implementazione volontaria del modello 'Open Access e degli impegni assunti', considerato una best practice a livello europeo e come tale riconosciuto dall'Unione Europea e dal Berec, l'organismo europeo che sovrintende alla regolamentazione". Telecom Italia presenterà pertanto "un ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale, certa di poter dimostrare la correttezza dei propri comportamenti nelle sedi giudiziarie competenti".

(Adnkronos/Ign)

 



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