Il tema case popolari accende il consiglio comunale: "Servono risposte all'emergenza abitativa"
L'assessore Tessarolo: "Il Comune ha 1,2 milioni di morosità, ma non sfrattiamo", il sindaco Conte: "Va cambiato il sistema dell’autocertificazione contro i furbetti"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Solidarietà ai dirigenti e a tutti i dipendenti degli uffici del settore Casa e Sociale da parte di tutto il consiglio comunale. Giunta e opposizione hanno espresso piena fiducia nei confronti del personale degli uffici da settimane nella bufera per l’inchiesta su possibile irregolarità nell’assegnazione delle case popolari. La discussione si è poi animata sulla decisione del sindaco Conte di annullare la graduatoria in essere per l’assegnazione degli alloggi.
Il capogruppo del Pd, Stefano Pelloni ha parlato di “fallimento nella gestione del problema casa”, accusando l’amministrazione di “non avere soluzioni e di non aver dato risposte ai cittadini”. Lunga e articolata la risposta dell’assessore al Sociale, Gloria Tessarolo. “In tutte le commissioni fatte non ho mai ricevuto una proposta sulla gestione delle politiche abitative”, replica a Pelloni. L’assessore poi spiega: “Il comune non ha case per tutte le famiglie in difficoltà e trovare chi può dare un affitto a quelle famiglie morose è molto complicato. In questo periodo tutti stanno sfrattando, noi no. Fino ad oggi sono stati 12 i casi di sfratto risolti, 9 quelli respinti ed entro fine anno ne abbiamo altri 13 da gestire”. “Il Comune non ha recuperato 1,2 milioni di euro di morosità dagli inquilini, ma abbiamo dato un milione e 150mila euro di aiuti a chi è in difficoltà e deve far fronte alle spese per la casa, facendo rete con le parrocchie”.
E le previsioni per il 2023 non saranno migliori ha evidenziato il sindaco Mario Conte che sull’annullamento della graduatoria ha detto: “Era in proroga, andava comunque rifatta. Ci pensavamo già a in estate prima dell’inchiesta”. Conte ha poi spiegato che l’ufficio Casa è stato trasferito al Comando della polizia locale per garantire la sicurezza ai dipendenti “vittime quotidiane di offese e buste con soldi sventolati in faccia”. “Paghiamo il fatto che il sistema dell’autocertificazione sia fallimentare. Grazie a questo, c’è qualche furbetto che, omettendo qualcosa, ha ottenuto vantaggi che non doveva avere. Questo deve cambiare, servono regole chiare, va cambiata la legge, ma a Treviso nessuno sarà mai trovato con le mani nella marmellata”. L’amministrazione intanto ha stanziato 60 mila euro per il nuovo bando che verrà affidato ad Ater.
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