Terremoto in Turchia e Siria: domenica colletta straordinaria in tutte le chiese della Diocesi di Treviso
Il vescovo di Treviso Tomasi invita a dare sostengo economico e a unirci nella preghiera durante tutte le messe
| Isabella Loschi |
TREVISO - Una raccolta fondi per dare un aiuto alle popolazioni della Turchia e della Siria devastate dal terremoto che ha causato migliaia di vittime. Con il passare del tempo la situazione diventa sempre più drammatica: sono interrotte le vie di comunicazione, mancano il cibo e l’acqua potabile e gli ospedali sono inagibili.
Per questo il vescovo di Treviso Michele Tomasi invita le comunità parrocchiali e quelle di vita consacrata, i gruppi di impegno e le associazioni ecclesiali, le famiglie e ogni persona a sostenere una colletta economica e a unirci nella preghiera durante tutte le messe con un testo preparato appositamente dall’ufficio Liturgico diocesano. In particolare, quindi, su comune indicazione della Cei, il vescovo ha indetto per domenica 12 febbraio 2023, una colletta straordinaria il cui ricavato sarà devoluto all’aiuto delle popolazioni colpite dal sisma, sostenendo gli interventi messi in campo da Caritas Italiana. Le offerte raccolte dovranno essere trasferite direttamente alla Diocesi di Treviso attraverso bonifico alla Caritas diocesana (causale “Colletta straordinaria Terremoto Turchia-Siria”) tramite: Iban: IT05 G 08399 12000 000000332325 (intestato a Diocesi di Treviso – Caritas Tarvisina).
Nell’occasione, d’accordo con le indicazioni ricevute da Caritas Italiana si consiglia di: non effettuare raccolte di beni materiali, Entrambe le Caritas nazionali, quella turca e quella siriana, hanno espressamente richiesto di non inviare beni dall’estero; sostenere, tramite Caritas Italiana, gli interventi che si stanno attivando in loco nei due Paesi e di non recarsi, al momento, nei due Paesi colpiti. Tali raccomandazioni sono particolarmente importanti in questa emergenza data la complessità del contesto socio-politico nei due Paesi, e nell’area colpita in particolare, nonché il delicato equilibrio in cui operano le chiese locali.