TREVISO - Può essere solo una goccia, un invisibile seme di sesamo, ma giovedì 14 ottobre 2024, il Comitato della Pace di Treviso (formato da 28 organizzazioni a livello provinciale) sarà, come al solito, in Piazza Indipendenza a Treviso. Pioggia o vento, tanti o pochi, dal 14 novembre 2023 resistono in piazza, in piedi, per chiedere il cessate il fuoco e lo stop alla vendita di armi.

 

Giulio, uno dei promotori e attivista, puntualizza accorato: “La tragica conta dei morti e delle vittime civili continua, pare che nessuno/a possa fermare la guerra.” Si è cercato di far approvare in tutti i comuni della Marca l’accettazione di una mozione per la pace, ma pochi hanno firmato. “Nel presidio, però, la cosa bella è che molte persone che non hanno proprio l’aria di attivisti si fermano, chiedono e dialogano,” dice Gigi Calesso e continua: “Diamo il segnale a chi ha un po’ di sensibilità che non è da solo!” Si continua con resistenza non solo in piazza, ma anche con convegni tenuti quest’anno con l’Università di Venezia, con le testimonianze di protagonisti diretti, come Di Domenico, ex capo della missione UNWRA in Gaza.

 

La visibilità continua in piazza serve anche alla maggioranza silenziosa di cittadini, che potrà porsi qualche domanda vedendoci. “Perché se ora dominante è solo la parola guerra," dice Giulio, "vorremmo pensare a un nuovo linguaggio. Bisognerebbe riuscire a introdurre il dialogo, che è ormai scomparso, ma alla fine di ogni conflitto ci dovrà essere un dialogo. Non è possibile arrivarci solo passando sul corpo di migliaia di persone morte!” Giovedì 14 novembre, alle ore 18.30, come da un anno, un manipolo di “resistenti” ci ricorderà che il dialogo e il cessate il fuoco non sono utopie.

 

Annalisa Milani

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