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30 gennaio 2025

Treviso

Treviso Pride, in duemila sfilano tra le vie del centro contro le discriminazioni

Slogan, musica e colori. Sugli scalini del Duomo la protesta di un gruppo di ragazze al grido: "Ma quale Stato, ma quale Dio, sul mio corpo decido io"

| Isabella Loschi |

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Treviso Pride

TREVISO - Musica, cori, testimonianze e allegria. Il caldo torrido non ferma il Pride. Sabato pomeriggio, 23 luglio, in centro a Treviso, si è svolta la manifestazione arcobaleno per sensibilizzare la città contro l'omobitransfobia e la discriminazione, per chiedere “più diritti per tutti” per “un mondo vivibile per tutti”, per “essere liberi di scegliere”, per “un futuro più sicuro”.

Circa duemila i ragazzi e le ragazze, ma anche famiglie e bambini, arrivati in città per sostenere il Pride dedicato alla memoria di Cloe Bianco, l’insegnante transgender trovata morta suicida nel bellunese. Il corteo è partito intorno alle 17, da via Roma, per poi proseguire tra musica, cori e striscioni verso piazza Vittoria, borgo Cavour, via Canova, fino al Duomo. Qui, ci sono stati alcuni attimi di tensione quando alcune ragazze accompagnate da fumogeni viola si sono tolto la maglietta e a torso semi nudo sono salite sulla gradinata del Duomo al grido di: “Ma quale Stato, ma quale Dio, sul mio corpo decido io”.

Terminata la protesta sotto lo sguardo attendo degli agenti di polizia, il corteo è proseguito lungo il Calmaggiore, tra lo sguardo a tratti divertito a tratti perplesso di turisti e trevigiani che sabato pomeriggio si trovavano in centro per lo shopping o per una passeggiata. Il Pride è arrivato in piazza dei Signori con lo slogan “La rivolta è desiderio”, per raggiungere la tappa finale in piazza Borsa.

 


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Isabella Loschi

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