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21 novembre 2024

Nord-Est

Truffa superbonus, sequestro 1.200.000 euro di beni

A maggio sequestro altri 2 milioni di euro a tre indagati

| Ansa |

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Truffa superbonus, sequestro 1.200.000 euro di beni

ROVIGO - La Guardia di Finanza di Rovigo ha eseguito, su disposizione della Procura polesana, un sequestro preventivo di beni ad una Srl rodigina, per l'importo di circa 1.200.000 euro come provento di riciclaggio di illeciti profitti derivanti dalla creazione e successiva cessione di bonus edilizi non dovuti e, in particolare, dei bonus facciate. L'indagine finanziaria è la prosecuzione delle attività investigative che, nello scorso maggio, hanno portato a misure cautelari personali di tre persone e al sequestro di oltre due milioni di euro per truffa aggravata e autoriciclaggio nei confronti di indagati che hanno agito attraverso lo schermo di tre diverse società, dopo aver confezionato deleghe apocrife a firma di ignari proprietari di immobili.

Le indagini, che hanno riguardato oltre trenta unità immobiliari di 10 province, attestavano l'esecuzione di lavori in realtà mai eseguiti e opere mai realizzate ottenendo la generazione di fittizi crediti d'imposta, che venivano poi trasferiti alle stesse società indagate, indicate quali prime cessionarie; con la finalità di "monetizzare" prontamente l'operazione. Il denaro ottenuto mediante bonifico bancario dei crediti da parte dell'ente pubblico ,veniva fatto confluire sui conti correnti della società intestata a uno dei due prestanome. Il procedimento è in fase di indagini preliminari. I finanzieri hanno ricostruito il meccanismo attraverso il quale il denaro che confluiva sui conti correnti del prestanome veniva trasformato in contanti e intascato dall'amministratore della società senza ovviamente che lo stesso comparisse in alcuna transazione.

Il meccanismo sveniva fatto, infatti, mediante l'uso di una terza società, realmente operante ed attiva, che riceveva mediante bonifici e assegni il denaro dalla società del prestanome, giustificandolo attraverso vendite in realtà mai avvenute e documentate con fatture create appositamente, e faceva uscire il corrispondente importo in contanti (decurtato da "provvigioni") diretto all'amministratore di fatto.

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