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26 novembre 2024

Treviso

Turismo: trend negativo di presenze nella Marca

Le statistiche rivelano le difficoltà del settore

| Davide Bellacicco |

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| Davide Bellacicco |

turisti

TREVISO-Un dato poco confortante, quello riferito al 2013, relativo ai flussi turistici nella nostra provincia: -2,56% rispetto al 2012.


In merito, la Commissione Turismo della Provincia sottolinea come i numeri non siano, tuttavia, particolarmente allarmanti, se confrontati con altri nel contesto regionale (la Provincia di Rovigo segna, infatti, un drammatico -12% e solo la Provincia di Padova registra un attivo) ma, certamente, fotografano tutte le difficoltà di un settore che risente di cause esterne. Il dato disaggregato rende con ancor più lucidità le dimensioni del fenomeno: se il rapporto fra i flussi del 2012 e quelli del 2013 è positivo per il comprensorio di Treviso Nord e per la Castellana, tutte le altre aree registrano record negativi, non ultimo lo stesso capoluogo, con un -6,04% di presenze.


Per quanto concerne le nazionalità, sarebbe la Germania il primo paese per numero di presenze (11,50% del totale), seguita dalla Cina (10,65 %). Seguono USA (6,93%), Francia (5,72%), Spagna (5,42%), Austria (5,12%), Regno Unito (4,28%), Romania (3,65%), Paesi Bassi (3,13%) e Polonia (2,75%). 


A incidere in massima parte sul trend negativo, secondo il neo assessore competente, dott.ssa Silvia Moro, vi sarebbe non solo la crisi economica in atto, ma anche il tramonto di una concezione di Treviso vera e propria capitale dello sport, con la ripartenza da categorie inferiori di tutte le squadre, fatta eccezione per il rugby, che hanno fatto grande la Marca nel panorama sportivo nazionale.


Aumenta, invece a 105€, ben al di sopra, quindi, del dato regionale, la spesa media del singolo turista.


Il settore, si sostiene, potrà ripartire se rilanciato dalle bellezze del territorio, oggi non di rado troppo poco note al turista straniero (e, stando ai numeri, anche a quello italiano, che si fatica ancora a fidelizzare). Le motivazioni sarebbero riconducibili tanto a questioni geografiche (sia il mare che le dolomiti, principali attrattive sempreverdi, sono fuori provincia), quanto, come denuncia la giunta in risposta ai dubbi di Forza Italia sull’efficacia della diffusione del materiale informativo, alla talvolta scarsa collaborazione fra enti locali che tenderebbero a non richiedere alla Provincia brochure e cartine da distribuire per finalità promozionali.


La riforma Delrio, salvo nuovi interventi legislativi, non prevede per le province l’assegnazione di funzioni legate alla promozione turistica. Ciò comporterà un trasferimento delle stesse ad altri enti. Sarà interessante constatare quanto il nuovo assetto potrà contribuire al rilancio della marca e quanto, invece, desterà incertezze ulteriori nella comunicazione interistituzionale.


 


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Davide Bellacicco

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