Ucciso a botte a Mestre, cugini condannati a 24 e 21 anni
Corte d'Assise accogli richieste della Procura
| Ansa |
VENEZIA - La Corte d'Assise di Venezia ha confermato il reato di omicidio aggravato dalla crudeltà, attenuanti equivalenti, condannando i cugini Rasu rispettivamente a 24 anni Radu e a 21 Marin per l'omicidio di Stefano Nardelli, ucciso con percosse a mani nude nel vano di un ascensore a Mestre il 9 agosto scorso.
La Corte, presieduta da Stefano Manduzio, ha stabilito anche una provvisionale di 150.000,00 euro a ciascuno dei genitori della vittima,, costituiti parte civile. La camera di consiglio è durata circa 2 ore. La richiesta del pm Stefano Buccini era stata, rispettivamente, di 26 e 21, per i due imputati. La difesa dei due cugini moldavi, avvocati Giorgio e Luca Pietramala, si è riservata di ricorrere in Appello una volta pubblicata la sentenza. L'omicidio fu il frutto di un fatale errore.
Nardelli aveva un appuntamento nel palazzo ma imboccata una scala era entrato nell'appartamento dei cugini che avevano lasciato la porta socchiusa, pensando fosse quello di una donna con cui aveva l'incontro. I due uomini, Radu 32 anni e Marin 35, hanno sempre sostenuto di aver scambiato Nardelli per un ladro. Nardelli, capito l'errore, tentò la fuga prendendo l'ascensore, ma i due lo raggiunsero nella cabina, massacrandolo di pugni.
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