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25 novembre 2024

Castelfranco

Un catalogo ripercorre la vita e le opere di Noè Bordignon

Presentato al pubblico il catalogo della mostra legata al pittore nato a Castelfranco. Un poderoso lavoro di ricerca, complicato dalla pandemia, che ha svelato importanti novità sulla vita di Bordignon.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Presentazione del catalogo della mostra “Noè Bordignon 1841-1920

CASTELFRANCO - Frutto di uno scrupoloso lavoro di ricerca, tra musei, gallerie, collezioni private e archivi, martedì è stato presentato al pubblico il catalogo della mostra “Noè Bordignon 1841-1920. Dal Realismo al Simbolismo(allestita fino al 16 gennaio presso il Museo Casa Giorgione e Villa Marini Rubelli a San Zenone), volume curato da Fernando Mazzocca, Elena Catra, Vittorio Pajusco.

Davanti al numeroso pubblico assiepato in Biblioteca comunale, Debora Tosato, storica dell'arte della Soprintendenza belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, ed Elena Catra, storica dell'arte e curatrice della mostra, hanno discusso sul “dietro le quinte” del catalogo e sull’importante studio della documentazione e delle opere di Noè Bordignon.

Dopo il saluto iniziale dell’assessore alla Cultura Roberta Garbuio (presente anche l’assessore alla cultura di San Zenone, Stefania Ziliotto), Debora Tosato ha illustrato la struttura del catalogo, che rispecchia il percorso della mostra, dalla formazione di Noè Bordignon, per passare alla fase della pittura dal vero e alla ritrattistica, giungendo infine alla cosiddetta “svolta simbolista”. Tosato ha riassunto il contenuto dei diversi saggi che compongono il catalogo, il quale è inoltre corredato sia da testi di approfondimento, sia dal regesto dei dipinti noti e delle opere perdute.

Elena Catra invece ha ripercorso le difficoltà che la pandemia ha causato ad un già articolato percorso di studio e ricerca bibliografica e documentaria, che ha portato gli studiosi a doversi confrontare con chiusure e limitazioni dei luoghi della cultura. Tanta fatica è stata ripagata dalla qualità del catalogo, che ha permesso di delineare più nel dettaglio la biografia di Bordignon, ordinando con maggior precisione la cronologia delle esposizioni e della realizzazione delle sue opere, tra cui la celebre “Pappa al fogo".

Un catalogo dove spicca l’importanza di Castelfranco, non solo perché tra gli autori figura Marco Mondi, autore del saggio riguardante Bordignon pittore di affreschi, ma perché emerge il valore del patrimonio cittadino inerente il pittore. Un esempio su tutti è dato dai bozzetti e disegni delle opere di Bordignon, alcuni dei quali esposti in mostra, ma la maggior parte (e si parla di quasi duecento pezzi) conservata nel deposito museale. Si tratta di bozzetti che la stessa Tosato giudica di alto valore artistico e che ci si augura possano in futuro trovare degna collocazione, ad esempio nell’auspicato nuovo museo civico. Nel frattempo, la mostra rimarrà aperta fino al 16 gennaio, con visite guidate tutte le domeniche alle 17 su prenotazione. Il 6 gennaio speciale visita guidata per famiglie.

 


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Leonardo Sernagiotto

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