Una vasca da bagno, una bicicletta, scarpe, bottiglie...cosa si trova in fondo al Musestre
Volontari hanno impiegato la giornata di domenica pulendo il corso d’acqua di Roncade
RONCADE - Una vasca da bagno, due elmetti della seconda guerra mondiale, copertoni, scarpe, bottiglie, una bicicletta.
I volontari che hanno impiegato la giornata di domenica scorsa pulendo il corso d’acqua di Roncade non riescono a capacitarsi del livello di inciviltà che caratterizza ancora, nonostante i pericoli incombenti, il nostro territorio.
I componenti del Club CarpFishing di Biancade hanno organizzato una giornata dedicata alla pulizia degli argini e dei fondali del Musestre rivolta a tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia della natura.
Una trentina i volontari che si sono affaccendati tra l’area del parco dell’isola, all’altezza della centralissima via Roma, il tratto davanti al Castello e quello che lambisce la frazione omonima al Musestre.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Roncade e dal Contratto di Fiume e si è svolto in collaborazione con Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), Gruppo Alpini di Roncade e ASDPS (Associazione Sportiva di Promozione Sociale) di Biancade.
“Sono tempi bui per l’ambiente, perciò le iniziative encomiabili come quella svolta sul Musestre hanno alto valore etico e sociale” commenta l’assessore all’Ambiente, Daniele Biasetto, che pone in risalto l’urgente necessità di sensibilizzare maggiormente roncadesi e non.
I membri di CarpFishing ancora una volta rimangono sbalorditi. “Da 4 anni ripuliamo il fiume e ogni anno è la stessa storia, raccogliamo tanti rifiuti sempre nuovi. Un anno abbiamo trovato persino delle coppe e non ci spieghiamo come a qualcuno venga in mente di liberarsi in quel modo di trofei vinti.”
L'unica nota positiva - precisa il sindaco, Pieranna Zottarelli, che ha voluto ringraziare personalmente i volontari - è che quest'anno è stata trovata un po’ meno immondizia del solito. Quindi, insistere su temi ambientali pare stia dando frutti.”
foto di Paolo Colombatti