UNO PSICOLOGO PER I COMPAGNI DI JACOPO
Fino ad ora nessuno ne ha fruito. Intanto i Carabinieri hanno interrogato i ragazzi per stabilire le dinamiche dell'incidente
Villorba – Medici e psicologi dell’Usl 9 a disposizione degli scout del gruppo di Jacopo Ceneda, il 16enne morto il 4 gennaio precipitando nel vuoto mentre stava effettuando un’escursione a Ospitale di Cadore.
Fino ad ora nessuno dei ragazzi ha manifestato l’intenzione di usufruire del servizio che il parroco di Villorba, don Giovanni Giuffrida, ha offerto ai familiari dei quindici scout, che hanno visto morire sotto i propri occhi l’amico. La possibilità di usufruire di un servizio di sostegno psicologico dell’Usl 9 era stato proposto dal sindaco Liviana Scattolon.
Il primo cittadino di Villorba il giorno dopo l’incidente si era, infatti, attivata con Pier Paolo Faronato, direttore sanitario dell’Usl 9, richiedendo degli esperti a disposizione dei ragazzi. La richiesta è stata prontamente accolta, l’azienda sanitaria ha garantito il proprio servizio di sostegno psicologico, ma per il momento nessuno dei ragazzi ha sentito la necessità di ricorrere agli psicologi.
Sabato si sono svolti gli interrogatori dei 15 scout che stavano percorrendo il sentiero con Jacopo Ceneda. E’ probabile che la tragedia sia ancora troppo vicina nel tempo per rendersi conto della necessità di un aiuto.
Intanto nella caserma dei carabinieri di Villorba sono giunti nei giorni scorsi tre marescialli bellunesi che hanno chiesto ai ragazzi di ricostruire nei dettagli quei terribili attimi prima di che Jacopo perdesse la vita. Alcuni genitori avrebbero riferito nuovi particolari sulla dinamica dell’incidente.
Pare sia emerso che Jacopo avrebbe appoggiato il tallone sul ghiaccio e sarebbe scivolato di schiena cadendo nel vuoto, dopo che già quattro compagni avevano superato il tratto pericoloso. Sarà il pm bellunese a stabilire se vi sia stata qualche responsabilità nella disgrazia.