
Valanga sulle Dolomiti, tre sopravvissuti due di Conegliano e uno di Vittorio Veneto
Intervento in corso nella zona di Forcella Giau, l'allarme scattato verso le 13 - LE FOTO
| La redazione |
BELLUNO - La natura, con tutta la sua bellezza, può essere anche spietata. Questo è ciò che è accaduto in Forcella Giau, nel territorio di San Vito di Cadore, dove una valanga ha travolto un gruppo di sciatori provenienti da Conegliano. La tragedia si è svolta a quota 2.300 metri, sul lato ovest della montagna, in un'area nota per la sua maestosità.
Il dramma si è consumato quando un gruppo di quattro scialpinisti ha deciso di affrontare la montagna, nonostante il bollettino delle valanghe avesse segnalato un pericolo valanghe marcato di livello 3. È stato proprio il quarto componente del gruppo a dare l'allarme, dopo aver assistito inorridito alla scena dei suoi compagni travolti dalla massa di neve. Senza esitare, ha iniziato la ricerca dei compagni sepolti, un atto di coraggio che ha segnato l'inizio di una lunga e difficile operazione di soccorso.
Sul posto è riuscito ad atterrare l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, mentre le condizioni meteorologiche hanno impedito l'avvicinamento dell'eliambulanza di Treviso Emergenza. La situazione è stata talmente critica da richiedere l'intervento di una terza eliambulanza e dell'elicottero dell'Air Service Center, che hanno trasportato le squadre di soccorso in quota.
Le prime informazioni hanno rivelato che tre sciatori sono stati estratti dalla neve: uno di loro in gravi condizioni. I soccorsi sono stati coordinati dalle squadre del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore, Cortina d'Ampezzo, Alleghe-Val Fiorentina e Livinallongo. Gli elicotteri Falco di Belluno e Leone di Treviso hanno provveduto al trasporto degli sciatori negli ospedali di Pieve di Cadore, Treviso e Mestre, con codici di emergenza attivati.
I soccorritori hanno dovuto affrontare condizioni meteorologiche avverse e un terreno difficile. La nuvolosità variabile ha reso l'operazione ancora più complicata, ma la determinazione e l'esperienza delle squadre di soccorso hanno permesso di portare a termine l'evacuazione in condizioni estreme.
Questo evento fa capire l'importanza della prudenza e della preparazione quando si affronta la montagna, soprattutto in condizioni di pericolo elevato. Determinante è stata l'efficienza e la rapidità delle squadre di soccorso, che hanno lavorato instancabilmente per salvare vite umane in condizioni estreme.
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