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21 novembre 2024

Nord-Est

Venti morti in 3 mesi sulle Dolomiti bellunesi

800 le missioni di elisoccorso dall'inizio del 2024, di cui 211 solamente nel mese di agosto

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

Venti morti in 3 mesi sulle Dolomiti bellunesi

La morte di Filippo e Francesco sulla Marmolada è l'ultimo di una serie di incidenti mortali che sta trasformando la stagione estiva 2024 sulle Dolomiti come una delle più nere.

 

L'estate 2024 sulle Dolomiti si sta rivelando particolarmente drammatica, con un numero allarmante di incidenti mortali che hanno colpito escursionisti e alpinisti. Questa tragica sequenza di eventi ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in montagna e sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi da parte di chi affronta le vette dolomitiche.

 

Secondo i dati forniti dal Soccorso Alpino, dall'inizio della stagione estiva si sono registrati oltre 20 decessi sulle Dolomiti, un numero significativamente superiore rispetto alla media degli anni precedenti. Sono state 800 le missioni di elisoccorso dall'inizio del 2024, di cui 211 solamente nel mese di agosto. Le cause degli incidenti sono varie, ma in molti casi si tratta di cadute durante escursioni o arrampicate, alle volte dovute a errori di valutazione o a una preparazione inadeguata.

 

Il presidente del Soccorso Alpino della regione, intervistato in merito, ha dichiarato: "Stiamo assistendo a un aumento preoccupante degli incidenti in montagna. Molti di questi potrebbero essere evitati con una migliore preparazione e un'adeguata valutazione dei rischi".

 

Tra gli incidenti più gravi, si segnala la tragedia avvenuta sul gruppo del Sella, dove tre alpinisti esperti hanno perso la vita a causa di un improvviso crollo di roccia. Un altro episodio drammatico ha visto coinvolto un gruppo di escursionisti sul sentiero delle Tre Cime di Lavaredo, sorpresi da un rapido cambiamento delle condizioni meteorologiche.

 

Gli esperti del Club Alpino Italiano (CAI) sottolineano l'importanza di una corretta informazione e preparazione prima di affrontare le escursioni in alta quota. "È fondamentale conoscere i propri limiti, studiare attentamente i percorsi e le previsioni meteorologiche, e dotarsi dell'attrezzatura adeguata", afferma il responsabile della commissione sicurezza del CAI.

 

Le autorità locali stanno valutando l'implementazione di nuove misure di sicurezza, tra cui un potenziamento della segnaletica sui sentieri più impegnativi e campagne di sensibilizzazione rivolte ai turisti. Inoltre, si sta considerando l'introduzione di controlli più rigorosi sull'accesso ad alcuni percorsi particolarmente impegnativi.

 

Il dibattito si estende anche al ruolo dei social media e alla ricerca di foto "estreme" da condividere online, che talvolta spingono gli escursionisti meno esperti a sottovalutare i rischi. "La montagna non è un parco giochi", ammonisce un esperto guida alpina, "e richiede sempre rispetto e prudenza".

 

Nonostante questi eventi tragici, le Dolomiti continuano ad attrarre milioni di turisti da tutto il mondo e il loro numero è in continua crescita. L'auspicio è che questa serie di incidenti possa servire da monito per promuovere una cultura della sicurezza e della responsabilità tra tutti coloro che si avventurano sulle maestose vette dolomitiche.

 

Le autorità locali e le associazioni di settore stanno lavorando insieme per trovare un equilibrio tra la promozione del turismo montano e la garanzia della sicurezza dei visitatori. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e una preparazione adeguata sarà possibile continuare a godere della bellezza delle Dolomiti riducendo al minimo i rischi per chi le frequenta.


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