Vittorio Veneto, biciclettata in difesa del fiume Meschio
Domenica mobilitazione di Legambiente, Lipu Vittorio Veneto e associazione Pescatori del Meschio contro le centraline sul fiume
| Isabella Loschi |
VITTORIO VENETO - Sarà un silenzioso Requiem su 2 ruote quello che si terrà domani, domenica 20 giugno alle ore 18, una "biciclettata" a tappe per la difesa del fiume Meschio organizzata da Legambiente del Vittoriese, Lipu Vittorio Veneto e Associazione Pescatori del Meschio.
Il ritrovo è in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia. “Durante le soste verranno illustrati gli aspetti ambientali (flora e fauna), idraulici e morfologici del fiume ma anche spiegati i danni provocati dalle numerose centraline idroelettriche presenti lungo il corso d'acqua e quelli che verranno causati dai nuovi impianti di prossima realizzazione", spiegano gli organizzatori.
“Negli ultimi decenni, negli interventi sul fiume e nelle progettazioni finalizzate al recupero dei manufatti storici sul Meschio, non si è mai tenuto conto dell'interazione tra le dinamiche idrologiche, ecologiche, geo-morfologiche e storiche del fiume. E' stato privilegiato esclusivamente l'aspetto idrologico del fiume a danno soprattutto della sua funzione di corridoio ecologico”.
“Il ripristino degli antichi sbarramenti per l’attivazione delle micro centrali idroelettriche ha riproposto la vecchia frammentazione del corso del Meschio, interrompendo il continuum fluviale e bloccando di fatto il mirabile processo di rinaturalizzazione spontanea che lo aveva reso uno dei fiumi della provincia di Treviso più ricchi di biodiversità”.
“La pedalata di domenica sarà anche un’occasione per riproporre la vecchia idea, ma sempre attuale, del parco fluviale-cittadino del Meschio anche perché la capacità di resilienza della natura si sta realmente dimostrando in questo fiume che, nonostante tutto, mantiene caratteristiche naturali importantissime e poco conosciute anche dagli stessi vittoriesi”. “Dovremmo quindi considerare il fiume Meschio nel suo ruolo di portatore di biodiversità e di corridoio naturale, non solo come risorsa da sfruttare con l’ennesima centralina idroelettrica”.