Vittorio Veneto, il comune prova ad acquistare il Teatro Da Ponte
La novità è emersa durante il consiglio comunale di ieri sera
VITTORIO VENETO - Il comune di Vittorio Veneto potrebbe acquistare il Teatro Da Ponte. La novità è emersa durante il consiglio comunale di ieri sera.
“Ci sono stati dei contatti con Fondazione Cassamarca, la quale si è resa disponibile a cedere il Teatro Da Ponte al comune - ha spiega il sindaco Antonio Miatto -. La sua valorizzazione lo poneva a circa 8,5 milioni, ma Fondazione, in virtù di una riorganizzazione che sta completando, ci ha fatto un’offerta, abbassando il prezzo dell’immobile a circa 2,5 milioni. La stessa Fondazione dice che, se facciamo un po’ prestino, può addirittura migliorare questo costo. Naturalmente l’immobile fa gola, ho parlato con consiglieri di maggioranza e tutti concordano sul fatto che sarebbe una buona operazione da fare. Purtroppo c’è molta fretta, perché loro devono presentare un loro bilancio. Potrebbero però accontentarsi di una nostra dichiarazione d’intenti”. L’amministrazione si è già mossa, e potrebbe organizzare una gara tra diverse banche per ottenere il finanziamento. La questione verrà discussa durante il consiglio comunale che si terrà il 27 aprile, due giorni prima del limite temporale posto da Fondazione.
Green Pass
E’ slittata invece la discussione sulla mozione relativa al Green Pass. Il punto è stato infatti rinviato per un vizio di forma: verrà proposto il 27 aprile come “ordine del giorno” e non come “mozione”. Il documento, presentato dal presidente Paolo Santantonio e dal consigliere Gianni Varaschin, chiede l’abrogazione della certificazione verde “a decorrere dalla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica”.
Parcheggio di Piazza Meschio
La mozione relativa al parcheggio interrato di Piazza Meschio è stata bocciata. Il documento chiedeva l’apertura del park, che però è stato riaperto al pubblico lo scorso 15 aprile.
Area Borca
Non è passata nemmeno la variante urbanistica per le riqualificazione dell’Area Borca. Il punto è stato bocciato con 15 voti contrari e una sola astensione. Il consiglio comunale ha quindi deciso di non concedere la cubatura richiesta dalla proprietà dell’area. Il comune rinuncia anche al parco che avrebbe ricevuto come beneficio pubblico a fronte della concessione della cubatura.