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05 ottobre 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, le ruspe (fantasma) e il futuro amministrativo

Qualcosa si muove in città. Ma cosa? Intanto le ruspe e le seghe: vedi il faggio rinsecchito

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

vittorio veneto

Il dopo-partita è sempre delicato da affrontare. Le forti emozioni per gli eventi vissuti devono ricalibrare la psiche di fronte ai nuovi scenari di viaggio quotidiano. Quanto sta accadendo in città dopo il derby Balliana-Posocco non fa eccezione. Da una parte gli sconfitti arrovellantisi nella metabolizzazione del lutto. In essi ribollono lo sbigottito spaesamento, mestizia ed umiliazione per la Caporetto subita, rimpianto per il tempo e magari anche i soldi investiti invano, sensi di colpa, auto consolazione, desiderio di vendetta ma anche di resiliente riscatto.

 

Dall’altra i vincitori inebriati da un trionfo che resta storico per la elezione della prima donna sindaca e resta ammirevole per l’impegno capillare che Mirella col suo team hanno profuso in questa campagna elettorale. Ma un po’ di retrogusto amaro lo stanno rimuginando pure loro per la ferita dell’ enorme astensionismo alle urne, con appena poco più un elettore su cinque che ha sottoscritto questo esito elettorale. Né ha fatto buona impressione la piazzata col duello De Bastiani-Tonon per lo scranno di presidente del consiglio comunale. Intanto le tifoserie si menano più o meno signorilmente sui social e, come gli antichi oracoli che interpretavano il volo degli uccelli (ornitomanzia) cercano negli eventi quotidiani i segni anticipatori del futuro.

 

La domanda cruciale resta: sarà vero cambiamento o no? E così ha infiammato il digitale dibattito l’abbattimento del faggio rinsecchito, di cui da molti mesi si supplicava invano l’abbattimento, in v. V. Emanuele di fronte all’ edicola. E’ stato giustiziato pochi giorni dopo le elezioni. A chi accreditare il merito dell’intervento? Potrebbe essere viatico delle efficiente giunta non ancora insediata ma pure un gentile omaggio d’addio dell’assessore Fasan, che salutiamo con rispetto. E che dire della ruspa che pochi giorni prima delle elezioni ha scorrazzato per la cromo-area Carnielli? Ha graffiato un po’ il terreno, creato alcuni mucchi di materiale di risulta, tracciato quello che sarebbe il percorso della strada di collegamento via Dante-Piscine. Ma pochi giorni dopo le elezioni la ruspa è sparita. Fu dimostrazione dell’avvio dei lavori di bonifica dell’ area? Ma la scomparsa della ruspa errante farebbe invece capire che alla Carnielli siamo sempre, senza speranza, all’ anno zero.

 


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Michele Bastanzetti

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