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06 febbraio 2025

Treviso

Zaia: "Basta profughi da noi, li mandino al Sud"

Il governatore contro le caserme: "Non le apriremo, sono discariche a cielo aperto"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Zaia:

TREVISO - “Non dobbiamo più ospitare profughi, non abbiamo più posto, mandiamoli nelle regioni del Sud”. Questa la risposta del governatore del Veneto Luca Zaia alla notizia dell’arrivo di altri 1500 immigrati in Veneto.

“Il Veneto - ha detto Zaia a margine della cerimonia di inaugurazione del centro di riciclo di Contarina a Lovadina - con 514mila immigrati è la quarta regione italiana per numero di cittadini immigrati, con un’incidenza di circa il 10% contro il 2% o 3% di molte altre Regioni. Li mandino lì, alle regioni del Sud dove, secondo dati Istat, l'incidenza di stranieri fra la popolazione è minore. Noi abbiamo già dato e abbiamo il diritto di dire basta profughi, anche perché ne ospitiamo già circa duemila e altri seimila e più sono arrivati e poi sono scomparsi nel nulla diventando veri e propri fantasmi”.

"Inoltre - ha aggiunto il governatore - occorre chiedere all'Europa di risolverci la grana che di fatto ci ha creato. Queste persone vanno aiutate a casa loro e non indotte a pensare che qui ci sia un Eldorado".

Zaia, boccia anche la soluzione di aprire le caserme per accogliere i profughi, soluzione tra l’altro che verrà discussa lunedì prossimo nel corso dell’incontro che si svolgerà a Roma tra il prefetto del Viminale e i parlamentari veneti: “Non possiamo pensare di lasciare i profughi dormire nelle caserme dismesse. Questa non è ospitalità e non è neache rispetto della dignità umana. Abbiamo già valutato le 5 caserme del Veneto, proposte da Roma - sottolinea Zaia - sono totalmente inagibili, discariche a cielo aperto in cui sarebbe contrario alla dignità umana pensare di poter collocare i profughi che ci verrebbero assegnati".

Quanto alla “bufera” abbattutasi sul Prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu, dopo la vicenda dei profughi lasciati a dormire una notte su un pullman, Zaia ha sottolineato che “Il Prefetto Marrosu ha il mio sostegno. A chi parla di strappo con lo Stato rispondo che, se di strappo si può parlare, non è stato della Marrosu, ma di un intero territorio che dice basta ad atti d’imperio che oramai si avvicinano al sopruso sulle comunità locali”.

Intato questa mattina, sotto alla Prefettura di Treviso è andata in scena la protesta dei profughi del Ceis di Vittorio Veneto, supportati dai membri del Collettivo Ztl, per rivendicare la loro dignità.

Protesta profughi davanti alla Prefettura di Treviso

 


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