ZAIA NON VUOL PARLARE PIU’ CON PUPPATO
Il governatore del Veneto si è offeso per le provocazioni della conterranea e vuole un altro interlocutore per il Pd
| Laura Tuveri |
TREVISO - “Puppato da oggi non è più il mio interlocutore”. Lo ha affermato qualche giorno fa il Governatore del Veneto, Luca Zaia, dopo un dichiarazione provocatoria del capogruppo in Regione del Pd, la trevigiana Laura Puppato, rispetto alla sconfitta di Cortina nella corsa per ospitare i mondiali di sci del 2015.
"Consiglio a Zaia di comprarsi un bel ferro di cavallo: da quando infatti è presidente del Veneto sembra che su questa regione sia calata una maledizione” ha detto il sindaco di Montebelluna. Certaemnte un’ironica battuta che il numero uno a Palazzo Belbi non ha gradito.
"Più il governatore fa promesse trionfalistiche e più i flop si moltiplicano, dal fallimento della candidatura alle Olimpiadi 2020, ai soldi per le infrastrutture che ci sono stati negati da Roma, al deficit nella sanità, all'impennata dei fallimenti delle imprese venete e della disoccupazione, fino alla sconfitta di Cortina nella corsa per ospitare i mondiali di sci del 2015.
Insomma - prosegue l'esponente del Pd - una galleria di sconfitte cocenti che sono però sintomo di lontananza dai problemi e dalla capacità di governarli". Pare jellato Zaia, però deve anche prendere atto che i risultati non arrivano per caso.
Secondo Puppato tra i motivi per cui Cortina ha perso c'è la carenza dei collegamenti stradali e soprattutto ferroviari, indice di un ritardo infrastrutturale da cui non dipendono solo i fallimenti delle candidature agli eventi sportivi, ma anche il complessivo sistema veneto delle nostre imprese e dunque del mondo del lavoro.
“Quindi - conclude Puppato - oltre a toccare ferro per salvarci da una lunga lista nera, Zaia farebbe bene a rimboccarsi le maniche rinunciando alle promesse inutili e dannose, seppur siano ben vendute". “Forse, per assecondare la superstizione della consigliera Puppato, varrebbe la pena indossare la maschera che lei pretende sia la mia.
Ma, senza scomodare Pirandello, ricordo a tutti che in un momento così drammatico della vita nazionale in cui in tanti siamo impegnati a rendere ai nostri concittadini meno gravosa l’esistenza, anche lo stile vorrebbe la sua parte.” Replica così Zaia a Puppato.
“Io sono con quelli che misurano le parole, rispettano i sentimenti delle persone e non giocano con equivoci di cui poi è difficile contenere le conseguenze. Alla base di ogni relazione ci deve essere il rispetto. Ricordo a tutti che la consigliera Puppato, proprio in questi giorni, chiedeva con insistenza un appuntamento, e che volentieri avevo trovato il modo per incontrarla, perché è mia intenzione avere con l’opposizione un rapporto serio e fondato su aspetti etici non discutibili.
Ma la sua assenza di argomentazioni e la sua maleducazione – continua Zaia – sono arrivate a un punto tale che, proprio mentre mi chiedeva l’appuntamento, rilasciava alla stampa dichiarazioni di inusitata volgarità. A questo punto il dialogo è inutile perché, appunto, non di dialogo si tratta, ma di pura e semplice ipocrisia. Quindi avrò rapporti con l’opposizione solo quando l’interlocutore sarà qualcun altro”.