Zaia, pensaci tu
La Fontana del Cardinale Della Torre disattende la normativa regionale, comunale e dell’azienda sanitaria
VITTORIO VENETO - Fa piacere che Zaia per il 26 agosto si ricordi sempre di Albino Luciani, splendido nostro Vescovo dal 1959 al 1970, prima di volare al Patriarcato di San Marco, al Soglio di Pietro ed infine tra i Beati. Disse Papa Ratzinger che don Albino è tra i Beati “per la sua grande bontà, semplicità, umiltà, coraggio… anche di dire le cose con grande chiarezza”. Vorrei anch’io essere chiaro. Presidente Zaia, a Giovanni Paolo I° è dedicata Piazza Duomo, a Ceneda. E proprio qui a Vittorio, nella piazza a lui dedicata, abbiamo un problema. Un problema talmente incancrenito e insopportabile che, ultima spes, mi rivolgo direttamente a lei, dopo aver tentato di smuovere inutilmente l’amor proprio e la coscienza della giunta comunale.
Dunque in piazza Ceneda abbiamo una fontana del 1555, regalata ai cenedesi dal Card. Dalla Torre affinché vi si dissetassero, che si sta sgretolando. La mancanza di cure adeguate non solo ha alimentato il suo grave danneggiamento strutturale ma di recente ha portato alla interruzione degli zampilli che ne sgorgavano da quasi 5 secoli.
“La mancanza di cure adeguate non solo ha alimentato il suo grave danneggiamento strutturale ma di recente ha portato alla interruzione degli zampilli che ne sgorgavano da quasi 5 secoli
”
Più che per inettitudine assoluta di chi di dovere, parrebbe che per motivi radicati in qualche contorta problematica psicoanalitica, la giunta in carica nutra una strisciante fobia se non aperto odio verso questo monumento.
Da quando è in carica, infatti, non solo nulla è stato tentato per avviarne il restauro ma, non è stata svuotata durante l’inverno mentre il gelo ne ampliava le crepe e non è mai stata pulita. Il catino, dopo la interruzione degli zampili, si è andata lentamente svuotando per evaporazione. Ad oggi vi permane una specie di brodo di coltura primordiale, misto di alghe-mota-spazzatura emananti effluvi marcescenti, entro il quale potrebbe svilupparsi forme di vita sconosciuta, oltre a certe temute larve zanzariere extracomunitarie. Il monumento, tra l’altro contiguo ai tavolini di un bar, è particolarmente esposto alla vista dei frequentatori del Seminario, della Biblioteca, del Museo Battaglia, agli escursionisti che si avviano verso i sentieri delle Colline Patrimonio Unesco, ai devoti del Patrono San Tiziano. Gente del luogo ma molti che vengon da fuori. Dunque, Presidente Zaia, vuol provarci lei a dare una terapeutica scossa a questa giunta fontanofobica? La ringrazio.
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