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14 maggio 2024

Treviso

“I punti nascita degli ospedali della Marca sono sicuri”, parola di Benazzi

L'Ulss dopo il caso di Francesca, la 34enne morta dopo il parto a Oderzo

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

“I punti nascita degli ospedali della Marca sono sicuri”, parola di Benazzi

TREVISO - “Sono anni che le linee guida sui punti nascita prevedono raccomandazioni stringenti. Prevedono che in ogni punto nascita vi siano standard di personale, presenza costante nelle 24 ore di professionisti, presenza delle patologie neonatali. Sono anni che si raccomanda il potenziamento dei punti nascita laddove vi siano un certo numero di parti l’anno. E sono passati troppi mesi da quando come sindacato abbiamo evidenziato alla Regione e alla Commissione consiliare competente, senza risposta, alcuni problemi che richiedevano un intervento per mettere in sicurezza proprio i punti nascita del trevigiano. Una risposta, invece, è arrivata dalla direzione dell’Ulss. Cortese e tecnica come è comprensibile e naturale, ma dalla politica silenzio”. Ad esprimere preoccupazioni sui punti-nascita dell’Usl2 è Ivan Bernini, segretario Fp Cgil, dopo la triste vicenda della giovane donna morta dopo il parto all’ospedale di Oderzo.

Tutti i punti nascita dell’Ulss2 garantiscono la massima sicurezza”, afferma il direttore generale Francesco Benazzi, rispondendo a Bernini. “Scelta inopportuna quella di voler ragionare sui punti nascita dopo un evento tragico quale la morte di una giovane mamma poco dopo il parto, evento per il quale siamo tutti affranti e sul quale siamo i primi a voler fare chiarezza - sottolinea il direttore generale, Benazzi -. Crediamo da sempre nel confronto, ma nel confronto fatto attorno a un tavolo, con l’intento di risolvere gli eventuali problemi e dare ai nostri assistiti una sanità ancora migliore. Se la Cgil ritiene che il punto nascita di Oderzo non abbia i requisiti lo dica chiaramente, noi siamo sereni e tranquilli relativamente al rispetto di tutti gli standard in termini di personale, turnistica e tecnologia”.

“In tutti i punti nascita del trevigiano sono state recepite le Linee guida nazionali e regionali – spiega il direttore della Funzione Ospedaliera di Treviso e Oderzo Stefano Formentini –. Tutti hanno standard organizzativi, strutturali e tecnologici adeguati.

Per quanto riguarda i volumi dei nati per punto nascita tutti superano la quota di 500 parti all’anno, soglia minima prevista a livello nazionale. Alle donne che decidono di partorire nei nostri punti nascita garantiamo un percorso dall’inizio della gravidanza fino alla conclusione, con una presa in carico personalizzata e strutturata sulla base del livello di possibile rischio individuato dallo specialista di riferimento”. 

“Il nostro punto nascita di Oderzo– sottolinea il primario Baccichet - effettua oltre mille parti l’anno e vanta un’ottima tradizione ed è un riferimento per donne provenienti anche da parecchie altre zone, oltre all’Opitergino Mottense. Garantisce, anche durante le ore notturne, la presenza di un ginecologo, un pediatra, un anestesista-rianimatore e, dunque, fornisce la massima sicurezza alle partorienti. La nostra Ostetricia – ricorda Baccichet – è stata la prima, a livello provinciale, a mettere a disposizione la partoanalgesia, che tuttora garantisce a tutte le partorienti che lo richiedono”.

 


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