“Rifugiato a casa mia”, riparte la formazione per l’accoglienza in famiglia
Giovedì 31 marzo il primo incontro del progetto della Caritas
| Isabella Loschi |
TREVISO - Riparte il progetto della Caritas Tarvisina “Rifugiato a casa mia”, che dà la possibilità ai trevigiani di aprire le porte di casa ad un profugo e ospitarlo per sei mesi. Dopo la prima fase, il progetto si prepara ad un nuovo ciclo che prende quattro incontri di formazione con le famiglie interessate.
Si parte giovedì 31 marzo alle 20.30, con la presentazione del progetto alla cittadinanza, presso la sede di Caritas Tarvisina in via Venier 46, a Treviso.
Il progetto è nato al fine sperimentare la forma di accoglienza diffusa in famiglie, di rifugiati e titolari di protezione internazionale. Nel progetto, infatti, non verranno coinvolti migranti appena sbarcati sulle coste italiane, ma rifugiati richiedenti protezione e titolari di permesso umanitario. Le famiglie potranno accogliere un solo profugo su base volontaria o con un rimborso minimo di 300 euro al mese, sufficiente a garantire il rimborso di vitto e alloggio per il rifugiato nei sei mesi di accoglienza. “La cosa più importante - precisa la Caritas - sarà vivere, attraverso la convivenza con persone provenienti da altri paesi, un'esperienza di solidarietà e condivisione”.
Le famiglie interessate al progetto devono compilare un modulo di adesione e inviarlo a servitium@diocesitv.it