MONTEBELLUNA – Ieri sera in consiglio comunale a Montebelluna, diversi consiglieri comunali, hanno appreso per la prima volta che l’Azienda Sanitaria Locale ha introdotto il pagamento per l’utilizzo dell’obitorio. In buona sostanza se una persona viene a mancare a casa propria, i parenti del defunto dovranno accollarsi le spese per il trasporto in obitorio. Il costo è di 200 euro ma per fortuna la Municipalità di Montebelluna ha deciso di accollarsi le spese per evitare che questo nuovo onere economico pesi sulle tasche dei cittadini.

Ma se da una parte l’iniziativa dell’amministrazione è stata accolta con favore dall’altra non sono mancate le perplessità per questa novità. «L'ASL aveva deciso che i familiari che volessero il trasferimento all' obitorio, avrebbero dovuto pagare 250 Euro, ma si sono accordati per 200 – illustra la consigliera Fernanda Favotto, in un post social, all’indomani del consiglio -. Bene ha fatto il Comune, ma rimane il concetto e la richiesta di questa "tassa sul morto". Da un lato vengono incentivate le cure palliative a domicilio per permettere ai malati terminali di chiudere la loro vita in ambiente familiare e tra gli affetti più cari, dall' altro si penalizzano le famiglie stesse che, dopo il decesso del familiare, decidono il trasferimento».

Favotto, del gruppo di minoranza Insieme per Montebelluna, in quanto medico guarda con grande attenzione a questa nuova norma che boccia apertamente ritenendo che: «La morte diventa, quindi, per l'ASL un evento da sfruttare e da far pagare. È vergognoso ed offensivo». Diversi i commenti sotto al posta della consigliera comunale che di fatto, sono tutti in sintonia con il pensiero della dottoressa. Insomma, la decisione dell’ASL non è proprio piaciuta e tra i pareri si legge: «Purtroppo anche morire è un lusso – e ancora -. Vergognoso ed offensivo a dir poco, non ho ancora trovato l’aggettivo esatto per questo atto indecente e senza pietà». Unica consolazione è che almeno il Comune di Montebelluna è corso ai ripari.
 

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