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08 maggio 2024

Treviso

Il 5 per mille? Facciamone un fondo di garanzia per il No Profit

La legge finanziaria dimentica la sperimentazione voluta dell’ex ministro Tremonti. Città del Vino chiede di trasformarla in una misura di garanzia permanente per tutto l’associazionismo italiano

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Nel disegno di legge della finanziaria 2007 è sparito il 5 per mille dell’Irpef a sostegno del volontariato, della ricerca e delle attività sociali, una novità particolarmente apprezzata dal mondo no profit che lo scorso anno fu introdotta dall’ex ministro per l’Economia, Giulio Tremonti (l. 266/05, comma 337).
Si calcola che se tutti i contribuenti indicassero un beneficiario del loro 5 per mille lo Stato dovrebbe distribuire ai vari enti autorizzati (circa 40 mila in Italia, compresi 8.103 Comuni) risorse per 660 milioni di €. Lo scorso anno, però, 6 contribuenti su 10 “dimenticarono” di indicare a chi versare il 5 per mille, determinando una spesa di appena 270 milioni di €.
“Sarebbe una perdita per tutti quegli enti che intendono realizzare progetti di utilità sociale – sottolinea Floriano Zambon, presidente delle Città del Vino, la rete dei 550 Comuni Doc -. Auspichiamo che la misura venga riconfermata come fondo di garanzia per il no profit, con l’obiettivo di assicurare la fattibilità dei progetti più seri nei vari campi. Quel 5 per mille deve andare nella direzione del consolidamento e dello sviluppo del no profit, spesso frenato da un sistema di garanzie che impedisce di ricorrere al credito ordinario se non con assicurazioni personali”.

 



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