Abuso di alcol, incontro con gli esercenti pubblici
Per creare un percorso di responsabilità sociali. Seguiti dall'Ulss 8 mediamente oltre mille pazienti all'anno con dipendenza da alcol
| Matteo Ceron |
MONTEBELLUNA - Erano una decina gli esercenti pubblici presenti all'incontro promosso qualche giorno fa a Montebelluna dal Dipartimento per le Dipendenze Ulss 8 assieme alla cooperativa Giuseppe Olivotti per sensibilizzare sul tema della dipendenza da alcolici.
L'incontro rientra in un progetto realizzato grazie alla collaborazione dei Comuni di Cornuda, Montebelluna, Pederobba, Trevignano, l’Ascom di Montebelluna e la Fipe di Treviso al fine di creare una cultura rispetto alla dipendenza da alcol presso coloro che spesso si trovano a misurarsi con clienti problematici, specie di giovane età, attraverso un percorso culturale teso a favorire responsabilità sociali.
All'incontro è intervenuto il dottor Paolo Bello, dirigente psicologo del Servizio Dipendenze dell'Ulss 1 di Belluno con la collaborazione del dottor Mauro Novello, consulente del Servizio Alcologia e Tabagismo dell'Ulss 8.
La maggioranza dei pazienti ospitati proviene dall'Ulss 8 (70%), ma un buon numero di persone proviene anche dalle Ulss vicine (30%): Ulss 7, 9, 15 e 3 in particolare.
I pazienti con problemi di alcol seguiti dai servizi dell'Ulss 8 sono ogni anno tra le 1000 e le 1200 persone ed i nuovi pazienti sono circa 180. Coloro i quali si affidano alle cure della comunità residenziale di Castelfranco Veneto rappresentano circa il 10% del totale.
Negli ultimi cinque anni si è assistito ad una flessione dei nuovi casi, passati dai 242 del 2011 ai 204 del 2015. Il risultato è frutto in parte anche di un calo generale dei consumi che fa sì che la piramide del consumo di restringa e, conseguentemente, anche la punta rappresentata dall'abuso.
Quello del consumo di alcol rimane comunque un problema diffuso, sopratutto tra le giovani generazioni.
“I comportamenti di consumo si sono trasformati notevolmente – spiega il dottor Paolo Bello -. Secondo i dati Istat, il rapporto nel consumo di alcol tra uomini e donne è di 1 a 4 nella fascia di età 30-34 anni mentre di 1 a 2 in quella tra i 16 ed i 17 anni. Se circoscritti ai dati raccolti dal progetto Safe night (il progetto regionale di prevenzione, nell’ambito della lotta alla droga e all'abuso di alcol) il rapporto risulta ancora più significativo essendo di 1 a 1 nella fascia tra i 16 ed i 17. Questo significa che le giovanissime venete consumano 4 volte tanto rispetto alla media delle trentenni italiane”.
Oltre alla consistenza numerica è cambiato anche il modo di consumare. Un tempo il consumo era quotidiano e per lo più domestico. Oggi, sempre più spesso si assiste al fenomeno del binge drinking, l'abbuffata alcolica concentrata soprattutto alla fine del week end.
“Il nostro servizio – sottolinea il dottor Mauro Novello, consulente del Servizio Alcologia e Tabagismo dell'Ulss 8 – è a disposizione delle persone con problemi di alcol, nondimeno dei familiari e degli esercenti i quali, di fronte ad una persona che evidentemente ha un problema di abuso, possono segnalare la nostra disponibilità ed attività portata avanti grazie alla sinergia tra pubblico, privato e terzo settore, cioè il Serat, la cooperativa Sonda ed i gruppi di mutuo aiuto promossi nel territorio dai 39 Club Alcologici Territoriali e dai 12 Club Alcolisti anonimi che permettono alle famiglie di condividere le difficoltà e continuare a confrontarsi con altre famiglie che vivono un’esperienza simile”.