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05 maggio 2024

Castelfranco

Addio a Iole Andretta

Era zia di Cristina Andretta, sindaca di Vedelago

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VEDELAGOE' morta ad 80 anni Iole Andretta, zia del sindaco di Vedelago Cristina Andretta. Si è spenta questa mattina, mercoledì 29 maggio, dopo otto anni che combatteva contro la malattia. Iole era nata ad Imperia il 14 novembre 1938 perché i genitori, Adele e Luigi Andretta, si erano trasferiti lì per motivi di lavoro. Dopo la guerra, una volta che il padre rientrò, si sono stabilizzati ad Albaredo dove poi è nato anche il fratello Giancarlo, padre del sindaco di Vedelago, Cristina Andretta. Si trasferì poi a Salvatronda quando si sposò con Bruno Favaro e ebbe due figli, Fabio e Nadia, che poi si sposò con Paolo Vigo (Carrozzeria f.lli Vigo di Castelfranco) e la fecero diventare nonna di tre nipoti Filippo (16), Gaia (15) e Adele (8).

 

Iole veniva simpaticamente chiamata il “Gazzettino di Salvatronda” perchè era una donna di relazioni. Conosceva tutti e tutto e se si voleva una conferma di una notizia di qualsiasi genere e tipo si chiamava lei. Era così perché voleva bene a tutti e se c'era bisogno, lei era la prima ad intervenire. Ogni giorno con la sua bicicletta andava a trovare il suo amato fratello Giancarlo e la sua cognata Elda e li si fermava a bere il caffè e a parlare per ore e ore, tradizione che portava avanti ancora oggi assieme alle nipoti (figlie di Giancarlo) Catia, Loretta e Cristina.

 

Non dimenticava mai di fare il giro settimanale presso la famiglia del suo amato Bruno, con il quale ha festeggiato 50 anni di matrimonio lo scorso 19 aprile, in quel di Quinto di Treviso, per salutare cognato e nipoti. Aveva mille amiche, sempre presenti; la sua casa era aperta a tutte le ore, con le quali condivideva il fatto di andare al mercato a Castelfranco Veneto tutti i martedì e venerdì. Era per lei un appuntamento immancabile: non c'è banco di mercato che non la conosca. Insomma una donna che amava stare insieme agli altri, amava vivere e amava il mondo. Ricordava i compleanni e onomastici di tutti e chiamava il festeggiato fin dal mattino, svegliandolo perché la sua telefonata doveva essere la prima.

 

“Una grande mamma ed anche una grande Zia - ricorda Cristina Andretta -. La mitica Zia Iole. E a lei i nipoti e i pronipoti dedicavano canzoni e parodie perché la sua ironia era fantastica e ci faceva sorridere ogni giorno perché, come lei ricordava, la vita è bella e va vissuta appieno. I suoi insegnamenti li terremo sempre cari come il suo ricordo perchè sarà incancellabile nei nostri cuori. Sapevo che qualunque cosa facessi, lei lo sapeva e quando ero sui giornali la prima che me lo diceva era proprio lei. Partivo insomma da un audience minimo composto da lei e lo zio. Mi sosteneva e diceva di andare avanti perchè i miei sogni ne valevano la pena e, anche se la politica è un ambiente difficile, questo sì, me lo diceva, mi sorreggeva perchè continuassi ad impegnarmi per i miei obiettivi. Grazie di cuore per tutta la vita”.

 



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