VITTORIO VENETO - E’ morto l’alpino più anziano della sezione Ana vittoriese. Luigi Possamai, classe 1914, è mancato questa mattina, venerdì, alla casa di riposo Cesana Malanotti di Vittorio Veneto. Aveva 99 anni, ne avrebbe compiuti cento il 12 novembre. Tutti, alpini in primis, erano pronti a festeggiarlo, ma l’anziano si è spento alle prime luci dell’alba, attorniato dall’affetto dei suoi figli Tina, Bruno, Renata. Che ora lo piangono con affetto insieme ai nipoti e ai pronipoti.

Originario di Cison di Valmarino, Possamai da tantissimi anni abitava a Vittorio in via Uliana. Da anni era vedovo di Gabriella Carniel. Per diverso tempo aveva gestito il bar Soffratta, quindi aveva lavorato alla falegnameria Dal Vera e poi per diversi anni alla fabbrica Marinotti. “Alcuni mesi fa era stato operato al femore ed era guarito bene-racconta la figlia Tina- Poi aveva anche superato altri acciacchi. Era ricoverato al Cesana, dove è mancato lasciandoci un grande vuoto. Era fiero di essere un alpino. Sulla bara durante i funerali metteremo il suo cappello di alpino, al quale teneva molto”.

Luigi Possamai con gli amici alpini

La penna nera Luigi Possamai era una colonna dell’Ana vittoriese. Aveva fatto parte del 7° Alpini Brigata Cadore, quindi nel 1935 viene richiamato per 18 mesi nelle fila della Julia. Un altro richiamo dal 1939 al 1942 lo porta lontano da casa e dopo essere stato catturato dai tedeschi viene deportato. Possamai riesce però a fuggire saltando dal treno in corsa ma viene fatto prigioniero in Russia. Più tardi, verso la fine della guerra, vicino a Cuneo, riesce nuovamente a salvarsi dopo essere stato preso per essere portato ai campi di concentramento. Per ben due volte riesce quindi a mettersi in salvo. Un paio di anni fa era stato festeggiato, per la sua anzianità, dagli alpini vittoriesi alla nuova sede Ana di palazzo Vascellari. Gli alpini della sezione di Vittorio Veneto saranno presenti ai funerali lunedì 13 ottobre alle 10 alla chiesa di San Pietro e Paolo per rendergli onore e dargli l’ultimo saluto.

S.R.

Possamai con la figlia Tina