Aerocampo di San Giacomo papabile centro di accoglienza per profughi
Sopralluogo della Prefettura presso l’aera militare dismessa
VITTORIO VENETO - Vittorio Veneto non è riuscita ad aderire allo Sprar, sistema di accoglienza diffusa, e ora deve fare i conti con il possibile arrivo di altre centinaia di profughi che potrebbero occupare le aree militari dismesse della città. Il sentore che le strutture del Demanio potessero essere convertite in centri di accoglienza per richiedenti asilo c’era da tempo. Lo scorso novembre Adriana Costantini, coordinatrice del circolo Sel vittoriese, aveva fatto notare come aderire allo Sprar fosse “l’unico modo concreto per evitare l’apertura di altri Centri straordinari”.
Il Comune, al bando, aveva partecipato ma in maniera - secondo Costantini - “superficiale e ipocrita”. Fatto sta che la possibilità di scongiurare i grossi ammassamenti è venuta meno e ora la Prefettura ha avviato i primi sopralluoghi nelle aree del Demanio. Ieri mattina i tecnici si sono recati all’aerocampo di San Giacomo, superficie di 80mila metri quadri che potrebbe ospitare centinaia di profughi. Come, non è dato saperlo: tra le ipotesi, l’installazione di una tendopoli o la costruzione di prefabbricati.
Il Comune è stato informato del sopralluogo a cose fatte e ha risposto annunciando che si batterà con tutte le proprie forze affinché l’aerocampo non diventi un centro di accoglienza. L’Amministrazione, in realtà, non ha potere decisionale al riguardo, ma il sindaco Roberto Tonon ha promesso che è disposto a utilizzare tutti i leciti mezzi affinché non arrivino i profughi. “Vittorio Veneto ha contribuito alla sistemazione nel proprio territorio di quasi 200 sventurati - ha ricordato il primo cittadino - Il territorio ha garantito nel CEIS un luogo agibile per ospitare in modo controllato un nucleo più denso di migranti; e abbiamo poi praticato forme di accoglienza diffusa e distribuita per non generare disagio ai cittadini e ai richiedenti asilo. Ma proprio le condotte sin qui tenute ci autorizzano a scandire con nettezza che Vittorio Veneto non accetterà più invii massivi di migranti sul suo territorio”.
Tonon è preoccupato per le conseguenze che un grosso ammassamento di migranti avrebbe sul territorio e per i potenziali problemi di ordine pubblico che si potrebbero venire a creare proprio nell’anno in cui la città celebra il suo 150esimo anniversario dalla nascita e nell'anno in cui prende avvio il percorso commemorativo che condurrà nel 2018 alle grandi celebrazioni nazionali ed europee per la Vittoria nella Grande Guerra.
Insomma, per Tonon - che parla a nome di giunta e maggioranza - piazzare i profughi all’aerocampo è la mossa più ingiusta nel momento più sbagliato. “Ci aspettiamo dal Governo risposte coerenti agli impegni già assunti nei confronti della Città. - ha concluso Tonon - Col Governo stiamo lavorando per ridare vitalità al patrimonio immobiliare abbandonato a se stesso quando i Comandi militari si sono trasferiti”.