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02 maggio 2024

Treviso

Ai Trecento: prima la festa poi la bufera

Subito contestazioni nel primo consiglio comunale: caos per l'elezione dei vicepresidenti

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Ai Trecento: prima la festa poi la bufera

TREVISO – Il salone dei Trecento gremito. Tanti i cittadini che hanno voluto toccare con mano il cambiamento. Quasi cinquecento le persone salite a Palazzo per controllare se fosse vero: Manildo sindaco e Gentilini seduto tra i banchi dell'opposizione. Treviso è cambiata.

 

A colpo d'occhio, fa un po' impressione la nuova formazione del consiglio: uno svecchiamento evidente, tanti volti nuovi e più voci femminili. Tra i 20 consiglieri di maggioranza 15 sono debuttanti assoluti, dei quali 4 under 25. La metà degli assessori, 4 su 8, è alla prima esperienza. E l'inesperienza del consiglio è uscita tutta nel corso della prima seduta, lasciando strascichi di polemica e caos. Già nella prima votazione del primo punto all'ordine del giorno, con la convalida degli eletti manca la coesione.

 

La maggioranza fa esplodere il caso Dotto a seguito del nuovo decreto anti casta. Vista l'incompatibilità di cariche di Antonio Dotto,consigliere della lista Gentilini e presidente dell'Ipab Appiani-Turazza, il consiglio è chiamato a decidere per l'incompatibilità e mettere Dotto in condizione di scegliere, entro dieci giorni, uno dei due ruoli, o se far scattare la cosidetta “esimente”, stabilendo la finalità di interesse pubblico del ruolo all'Iab Appiani. Otto consiglieri di maggioranza si astengono, compreso Manildo, 14 decidono per l'incompatibilità delle cariche. Altra votazione altro caos, con l'opposizione che continua con l'ostruzionismo evidente e la maggioranza che cade nella trappola.

 

E' il turno di scegliere il presidente del consiglio. Nella prima votazione Franco Rosi ottiene 21 voti, su 32, dieci le schede bianche e una a favore di Maristella Caldato. Al secondo turno viene eletto Rosi con l'appoggio dell'opposizione: 30 voti per il consigliere di Treviso Civica, una scheda bianca e una per la Caldato. Ma il vero colpo di scena arriva con l'elezione del vicepresidente. La maggioranza ha diviso i voti, 12 per Gnocchi (M5S) e 9 per Pretty Gorza (Sel), mentre l'opposizione ha votato per Iannicelli che ha raccolto 10 voti. Inizialmente vengono proclamati eletti Gnocchi e Gorza secondo la regola che garantirebbe la divisione delle due nomine tra maggioranza e opposizione. Insorge la Lega che chiede di controllare il regolamento. Alcuni minuti di imbarazzo, nessuno ha le idee chiare, ed ecco che il segretario comunale Paraluppi, visionato il regolamento, cambia idea e annuncia eletti Gnocchi e Iannicelli. Occhi spalancati e volti increduli tra le file della maggioranza. In particolare scoppiano i candidati di Sel che annunciano il ricorso al Tar. Più di qualche consigliere va a rileggere il regolamento e sostiene che avrebbe ragione Sel.

 

«E' un momento delicato – le prime parole del neo presidente del consiglio Franco Rosi - occorre una riconciliazione tra politica e società. Ora mi spetta un compito di responsabilità, dovrò essere particolarmente attento. La mia intenzione é quella di impostare la seduta con il coinvolgimento delle minoranze. In questo momento difficile per la città abbiamo bisogno solo di idee. Le idee non hanno steccati non stanno né a destra ne a sinistra, un confronto delle idee porta sempre ad un miglioramento delle tesi iniziali. La mia intenzione è di mettere al lavoro tutti per far si che le soluzioni siano le migliori per Treviso".

 


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