BARRIERE A27: SOLO IL PRIMO MINISTRO PUÒ INTERVENIRE
A fine ottobre il collaudo delle barriere montate al rovescio in via del Bersagliere
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - Tanti sono intervenuti nel corso di questi mesi sulla questione delle barriere fonoassorbenti lungo l'A27: consigli di quartiere, consiglio comunale, soprintendenza, Società Autostrade, Regione, il TAR del Veneto e, forse, lo farà anche il Consiglio di Stato. Mancherebbero all'appello solo Commissione Europea e Unesco.
Così martedì sera, in occasione del consiglio comunale, il sindaco Gianantonio Da Re ha aperto la sua replica all'interpellanza del consigliere del PD Adriano Botteon. Questo, per evidenziare, come il tema sia stato affrontato da più soggetti e «sottolineare - ha spiegato - quanto democratico sia stato il procedimento relativo alle barriere fonoassorbenti di Vittorio Veneto».
Un tratto di barriere installate a Carpesica
Sulle barriere, ha spiegato il sindaco rifacendosi ad una sentenza del TAR della Toscana del 12 luglio 2010, l'unico a poterci mettere becco è il presidente del consiglio dei ministri. «Il TAR ha riconosciuto che le autostrade sono un servizio pubblico essenziale e pertanto - ha chiarito il primo cittadino - la rete autostradale ha un estensione così ampia da non tollerare interventi frammentari da parte di autorità comunali. Non vi è quindi alcuna competenza del sindaco, della giunta o del consiglio comunale in questa materia trattandosi di un'opera strategica di interesse nazionale».
Nessuno sbaglio nell'installazione delle "barriere al rovescio" in via del Bersagliere: Società Autostrade ha illustrato tutti i vantaggi, tra questi quello di limitare proprio i rumori veicolari della viabilità pubblica provinciale. Del riverbero che tale "anomala" installazione avrebbe generato se ne sta occupando l'Arpav, come chiesto dal consiglio di quartiere della Val dei Fiori. A fine ottobre, ha annunciato Da Re, ci sarà il collaudo.
Non soddisfatto della replica il consigliere Botteon: «Se il PD fosse al vostro posto non ci sarebbero delibere fantasma e non rifiuteremo il confronto pubblico».