CISON DI VALMARINO - Alpini censurati sabato scorso, al passo San Boldo, dove si teneva la Festa dell'Assunta organizzata dal gruppo di Tovena.

Come riporta Il Gazzettino, al termine della messa un giovane sacerdote ha "vietato" al presidente della sezione degli alpini, come ad altri alpini, di leggere la preghiera dell'Alpino che precede la benedizione finale. Un episodio questo non nuovo dopo le disposizioni impartite dalla diocesi qualche anno fa, ma rare le volte in cui le penne nere non possono affidarsi alla loro preghiera. Nel mirino della diocesi la frase "Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra civiltà cristiana".

Il sacerdote, per la verità, ha invitato il presidente Angelo Biz a leggere una versione riveduta e corretta della preghiera dell'alpino. Ma gli alpini hanno detto no. Così al termine della messa, il capogruppo ha invitato i presenti al raccoglimento fuori dalla chiesa per la lettura della preghiera originale, alla presenza del vessillo sezionale, dei gagliardetti e delle autorità. Poi al riposo è scattata la protesta.

«Senza spirito di polemica - ha dichiarato al Gazzettino Angelo Biz- ci si chiede perché nella nostra Diocesi il rapporto con gli alpini sia spesso diventato così problematico per questo motivo. Pochi corpi in congedo hanno la stessa fedeltà alla celebrazione eucaristica come gli alpini. Non c'è manifestazione che non si apra con una messa, non c'è comunità cristiana che non abbia conosciuto una significativa, gratuita e disponibile collaborazione con le penne nere».