Cooperativa Quadrifoglio, da 35 anni a sostengo dei disabili
Consegnata la targa della Provincia per il riconoscimento e il valore del lavoro svolto sul territorio
| Isabella Loschi |
TREVISO - Da ben 35 anni la Cooperativa Quadrifoglio svolge un lavoro importante lavoro sul territorio per l’assistenza ai disabili. In oltre tre decenni, la cooperativa più antica del Veneto ha scritto un nuovo modo di considerare l’handicap, non più condizione da nascondere ma svantaggio superabile attraverso l’integrazione e l’autonomia del disabile.
L’impegno e il valore di Quadrifoglio sono stati premiati dalla Provincia di Treviso con un riconoscimento proprio nell’anno in cui ricorre un anniversario importante. Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, ha consegnato a Tullio Giacomini, presidente della cooperativa sin dal 1980, una targa per il lavoro svolto nel territorio. “Il Quadrifoglio – ricorda Giacomini– fin da subito è stata “figlia” della città di Treviso, che ha saputo dapprima cogliere, con grande sensibilità, la richiesta di un gruppo di disabili che voleva poter essere visibile, poter avere un ruolo nella società oltre la propria condizione, e poi che si è mobilitata per far sì che questo avvenisse. Ricordo nei primi anni che c’era sempre chi ci portava un pasto o qualche genere di prima necessità, avevamo la città tutta attorno”. E oggi le cose sono ancora così: è stato avviato un rapporto di collaborazione con le istituzioni e uno scambio con la città”.
“L’attività del Quadrifoglio, nata nel 1980, viene sempre ricordata dal territorio con grande rispetto e stima perché in questo campo è stata un importante precursore, quando ancora il portatore di handicap era segregato in casa o in istituto. Fin dall’inizio si è distinta per il suo modello di comunità “controcorrente”, che valorizzava e promuoveva la prassi dell’autonomia del disabile – ha ricordato il presidente Muraro – Giacomini, assieme ai suoi collaboratori, in questi anni ha portato avanti un lavoro difficilissimo e delicato in nome dello sviluppo sociale del nostro territorio, con grande spirito di sacrificio e professionalità”.
Il Quadrifoglio è nata nel 1980, ricordato come “il '68 della disabilità”. Luca e Bruna vivevano la propria condizione di disabilità in una società in cui l'handicap era concepito come qualcosa da nascondere e avevano la grande aspirazione di poter entrare a far parte, come tutti gli altri, di quella comunità che allora non ne riconosceva la dignità. Occuparono la casa diroccata di via Polveriera 4 che aveva ospitato l'ex brefotrofio della Provincia di Treviso, e cercavano di sopravvivere raccogliendo e vendendo carta e ferro. Così divennero “visibili”: Tullio Giacomini, oggi presidente del Quadrifoglio, e una nutrita cerchia di amici si avvicinarono al problema della disabilità sposando la causa del piccolo gruppo che, ben presto si ampliò coinvolgendo persone da tutta Italia. All'inizio fu “dilettantismo appassionato”: alla porta della comunità bussavano non solo disabili, ma anche alcolisti, tossicodipenti. Si rese pertanto necessaria la scelta di specializzarsi, dedicandosi all'assistenza dei disabili adulti ed elaborando per ciascuno uno specifico progetto, che tenesse conto delle possibilità di recupero delle abilità di ciascuno, e di professionalizzarsi. Dal 2014 la Cooperativa Quadrifoglio è accreditata dalla Regione del Veneto per due servizi, come comunità e come centro diurno.
La comunità oggi conta 14 ospiti (9 maschi e 5 femmine) e il centro diurno 17: si tratta di persone dall'età media di 50 anni e affette dalle più varie forme di disabilità fisica difficilmente gestibili in casa dalle famiglie. Gli ospiti sono seguiti da 16 operatori sociosanitari, da 2 educatori e un educatore coordinatore e inoltre intervengono a dare il proprio aiuto anche i volontari dell'associazione Amici nel Quadrifoglio, che conta una ventina di persone. Tra i nuovi percorsi introdotti dalla comunità ci sono la cura di un piccolo orto e il laboratorio di cucina.
“Il trentacinquesimo compleanno ora è accompagnato da un sogno - rivela Giacomini - quello di poter ampliare gli spazi comuni dedicati alle attività quotidiane, nell’ottica di migliorare la qualità della vita.