CRESCE IL FATTURATO? PREMIO AI DIPENDENTI
In un momento di crisi profonda, la Timavo & Tivene di Vazzola va decisamente in controtendenza
VAZZOLA - Timavo & Tivene di Vazzola, azienda specializzata nella nobilitazione tessile, ha chiuso 2011 con un fatturato in sostanziale crescita sul 2010. E questo ha fatto scattare un bel premio di risultato in busta paga per i 115 collaboratori, anch’esso in crescita rispetto a quello già record dell’anno precedente, in base all’accordo aziendale valido fino al 2013.
«Certo, bisogna avere fortuna. Ma è necessario anche non stare fermi, e perseguire in ogni momento azioni di sviluppo». Andrea De Bastiani, Direttore Amministrativo e finanziario della Timavo & Tivene di Vazzola, così commenta i risultati positivi raggiunti dall’azienda in una situazione pesante, specialmente nel settore tessile.
«Certamente anche da noi si è avvertita in questi anni la crisi che ha portato a tante situazioni di difficoltà e anche a chiusure – ma l’aspetto positivo è stato quello di non essere rimasti fermi ad aspettare il mercato: siamo nati come tintoria conto terzi, ma qualche anno fa abbiamo avuto il coraggio di proporci anche nella vendita del tessuto, affrontando il rischio di cambiare ruolo nei confronti dei clienti, da terzisti a venditori. Non è stato facile, anche perché c’era una storia alle spalle con un immagine diversa, ma alla fine questa è stata una decisione che ha dato i risultati sperati. Oltre alla proprietà che ci ha creduto, va dato merito di questo risultato al ruolo propositivo degli amministratori e dei manager, dall’amministratore Lorenzo Peruzzi al Direttore di stabilimento Fabio Catelan, che hanno contribuito a progettare e sviluppare questo nuovo modello di business. L’idea è che non tutto il tessile deve necessariamente delocalizzare».
Da qualche tempo Timavo & Tivene ha avviato un rapporto fruttuoso con uno dei maggiori produttori italiani del settore maglieria. Da gennaio 2011 l’azienda ha attivato un contratto di rete (Rete maglia Italiana) per consolidare la partnership e ampliarla ad altri primari attori del tessile italiano, per proporre ai principali marchi di abbigliamento prodotti, siano essi tessuti o capi, dal contenuto tecnico, eco-ambientale e di servizio maggiore rispetto al tipico prodotto di importazione.
«L’azienda, e la rete nel suo complesso, ha investito in maniera significativa nel 2011 e continuerà a farlo nel 2012. Anche il rinnovo dell’integrativo sottoscritto a maggio 2011, che varrà sino a tutto il2013 è stato sottoscritto con tali obiettivi strategici, già presenti nel precedente contratto, ma ulteriormente affinati.
È il frutto di un cambio di mentalità: in partnership con il Sindacato, e in particolare Andrea Misericordia per Femca Cisl e Angelo Zanchetta per Filtctem Cgil , che ci hanno seguito in questa sfida a 360 gradi, abbiamo cambiato la logica che aveva sempre portato, in sede di scadenza di contratto, alla ricerca di un mero rialzo delle componenti retributive esistenti. La logica seguita nel rinnovo è stata quella di prevedere rialzi potenzialmente maggiore, ma vincolati ai risultati dell’azienda. Quindi se c’è di più ce n’è per tutti, altrimenti ci si accontenta tutti di meno.
Anche rispetto all’istituto della flessibilità dell’orario di lavoro, già da tempo recepito dal contratto dei tessili, si è applicato tale concetto: quando viene richiesto il supero dell’orario normale di lavoro l’azienda pagherà subito una leggera maggiorazione rispetto al contratto nazionale; l’eventuale surplus, potenzialmente superiore all’attuale, verrà pagato con riferimento al risultato aziendale».