Damiano è il terzo candidato sindaco: "Sciogliere l'amministrazione attuale con il commissariamento"
Nel mirino una delibera che introdurrebbe il "gender" nelle scuole coneglianesi
CONEGLIANO - Il Popolo della Famiglia rompe gli indugi e anche a Conegliano scende in campo per le prossime amministrative di primavera.
Il candidato sindaco, attivista del Family Day, annunciato ufficialmente dal presidente del movimento Mario Adinolfi, dal segretario nazionale Gianfranco Amato e il coordinatore Nicola Di Matteo, sarà Lorenzo Damiano.
51 anni, residente a Conegliano, sposato con un figlio, è giornalista iscritto all’albo nazionale dal 2004. Già fondatore del movimento cristiano-cattolico Pescatori di Pace è direttore commerciale marketing e comunicazione di aziende vinicole, settore del prosecco.
A convincere Lorenzo Damiano a scendere in campo, i recenti provvedimenti autorizzati dall’attuale sindaco Floriano Zambon in tema di gay pride, unioni civili e gender nelle scuole: “Con queste politiche ha tradito una parte dell’elettorato di buon senso, in particolar modo cristiano e di centro-destra, che non si riconosce in queste scelte dannose soprattutto per la salute della famiglia e dei bambini. A Conegliano - denuncia Damiano - è in atto un programma di indottrinamento ideologico.”
Nel mirino c’è una delibera dell’8 febbraio 2017, approvata dalla giunta, che prevede l’organizzazione di un percorso formativo di quattro incontri, da aprile a maggio 2017, pensato per i docenti e inerente ai fattori di rischio dei disagi emotivi negli adolescenti connessi alle tematiche dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale.
“E’ tutta una montatura per attaccare l’innocenza dei bambini e degli adolescenti e introdurre il gender nelle scuole” sostiene Damiano.
Il neo candidato chiede lo scioglimento dell’amministrazione comunale con il commissariamento sino al nuovo appuntamento elettorale, “poiché la promotrice dei quattro appuntamenti è l’assessore Franca Perin insieme ad Agedo Treviso e al legale rappresentante dell’associazione “Shake Lgbte”, Andrea Cunego, in accordo con l’attuale sindaco Zambon, e dato che queste proposte non sono state promosse in campagna elettorale e anzi imposte in modo subdolo dalle lobby”.