Via del Mare, scatta l'indagine
Indagato anche l'amministratore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi
VENEZIA - L’attuale amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi, è indagato per il reato di turbativa d’asta con altri cinque dirigenti della Regione Veneto in relazione all’affidamento alla società Adria Infrastrutture dell’incarico per la realizzazione della Via del Mare (nell'immagine il casello di Roncade Meolo) in project financing, una superstrada a pedaggio tra Meolo e Jesolo.
Il PM di Venezia, Stefano Ancilotto, ritiene che vi siano state irregolarità nell’affidamento del project financing e oggi interrogherà i sei indagati.
Assieme a Vernizzi sono finiti sotto inchiesta i componenti della Commissione di istruttoria regionale incaricata di valutare le varie proposte, tra cui l’ex dirigente regionale Adriano Rasi Caldogno, attuale direttore generale dell'ULSS 2 di Feltre, il vicentino Mauro Trapani, il trevigiano Stefano Angelini, i veneziani Antonio Strusi e Paola Noemi Furlanis.
Andrea Zanoni ex eurodeputato del PD e relatore della Direttiva VIA ha così commentato l’ennesima indagine della magistratura su apparati della Regione Veneto: «Fino a quando la magistratura non avrà fatto chiarezza su questa ennesima brutta pagina di storia della nostra regione almeno si proceda immediatamente a sollevare l’ing. Vernizzi dalle cariche di Amministratore Delegato di Veneto Strade, di Commissario di Governo della SPV Superstrada Pedemontana Veneta e delle altre varie cariche.
Zaia pare abbia deciso in fretta e furia di portare in Giunta la sospensione del progetto dell’Autostrada del Mare, un provvedimento tardivo che dimostra come il governatore del Veneto non abbia mai avuto il polso della situazione di quello che accadeva in Regione nel comparto delle grandi opere.
Zaia ha delle gravi responsabilità perché si è dimostrato più volte incapace di controllare quello che i suoi funzionari ed assessori di giunta, vedi Chisso, combinavano a sua insaputa, prima sul Mose e adesso sull’Autostrada del Mare, alla faccia dei contribuenti veneti».
Sulla questione anche il presidente della Provincia, Leonardo Muraro: «E’ importante fare le dovute verifiche, ha fatto bene il Governatore a sospendere l’iter per fare tutti gli accertamenti del caso: che si facciano subito e si individuino i responsabili di eventuali reati, ma allo stesso tempo mi auguro che poi l’opera non si fermi, perché è strategica per il territorio, per le aziende, per i cittadini, per il turismo e per tutti i Comuni coinvolti dal tracciato».
E ricorda, Muraro, che la Provincia di Treviso aveva fatto delle richieste precise per quanto riguardava l’opera: «Esenzione dal pedaggio per i comuni trevigiani prospicienti la Treviso Mare fino a Treviso, oltre ai Comuni della bassa trevigiana, e la sistemazione della viabilità complementare.
Non vorrei che tutti gli sforzi di questi anni, gli incontri e il coordinamento, fossero vanificati dall’ennesima mala gestione. Puniamo i delinquenti, non le opere pubbliche».