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21 maggio 2024

Treviso

Emergenza profughi, Lega contro Manildo:"Il suo silenzio è assordante"

Conte e Candura attaccano il primo cittadino: "Interessato solo mostre e mercatini"

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TREVISO - “E’ inquietante che la Prefettura dichiari che non parlerà dell’emergenza profughi fino al 4 dicembre, data del referendum. Allora ci chiediamo: ma la Prefettura è un organo dello Stato o è stata arruolata nel partito di Renzi, Alfano e Verdini?”. Mario Conte capogruppo della Lega Nord, e Massimo Candura, segretario cittadino di sezione, commentando la situazione relativa all’emergenza profughi nel territorio comunale e dei comuni limitrofi, puntano il dito contro il sindaco Manildo e sulla gestione dei richiedenti asilo: “Ci chiediamo se Giovanni Manildo davvero esista, se quello eletto nel 2013 sia un sindaco in carne e ossa o solo una figura mitologica che si aggira nei racconti che parlano di belle mostre e referendum, mercatini in piazza e corse podistiche. Perché sulle cose che contano e di cui le famiglie trevigiane hanno bisogno il suo silenzio è assordante” - attaccano i leghisti.

“Quello che è successo a Quinto nei giorni scorsi - dove il sindaco ha bloccato una corriera di profughi diretti all’associazione Domus - è una dimostrazione di un clima pessimo”. “Dicono che la Lega gioca con la pancia del malcontento, ma noi difendiamo il diritto delle nostre comunità alla sicurezza e siamo contrari ad una accoglienza emergenziale che sia una amnistia dell’immigrazione illegale”.

“Siamo in balia di un modello di accoglienza che prelude all’accoglienza indiscriminata, non sentiamo parlare dei respingimenti di chi non ha titolo per stare qui. E la gente è stanca e preoccupata”.

“Nella confusione confezionata dal Governo solo qualche primo cittadino si è alzato in piedi per dire basta ad una situazione continuamente coperta da una cortina fumogena che consente di infilare presunti  profughi a centinaia, stipati in luoghi e in condizioni inadatte, sotto la gestione delle cooperative che hanno trasformato le tragedie in un settore produttivo”, ribadiscono Conte (nelal foto a lato) e Candura.

“Basta accettare l’invasione che ci costa milioni di euro sottratti ai bisogni dei cittadini in difficoltà: questo dovrebbe dire il sindaco di una città in cui, lo dice la Caritas, la povertà cresce in maniera esponenziale. Ma come si fa a proteggere i più deboli della nostra collettività se il sindaco della città, che dovrebbe essere il loro primo rappresentante, se ne frega? Fare il sindaco - concludono - vuol dire stare dalla parte dei propri cittadini e prima di tutto dei più deboli. Se Manildo vuole infilarsi nelle liste dei nominati da eleggere in Parlamento, lo dica subito: si dimetta e nomini qualcuno interessato a fare il sindaco”.

 


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