ESISTE IL DIRITTO ALLA MORTE?
Il clamoroso video del testamento biologico di Paolo Ravasin, pubblicato in internet, crea scalpore attorno a una questione legale ed etica delicata...
Il clamoroso video del testamento biologico di Paolo Ravasin, pubblicato in internet, crea scalpore attorno a una questione legale ed etica delicata e ancora controversa.
Testamento biologico è il documento, scritto od orale, attraverso il quale una persona esprime in anticipo la sua volontà in merito alle terapie alle quali non vuole essere sottoposto nell'eventualità in cui si trovasse impossibilitato ad acconsentire o non acconsentire alle cure proposte dai medici. Si tratta di terapie per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.
Secondo la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina del 1997, "i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente, che al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione". Ma in Italia la Convenzione non è valida e il dibattito sul diritto a essere lasciati morire è ancora aperto.
Laura Repossi
Il testamento biologico di Paolo Ravasin
"Io Paolo Ravasin nato a Ceggia, in provincia di Venezia il quattro aprile 1960, attualmente ospite presso la Casa Soggiorno Villa delle Magnolie a Monastier, in provincia di Treviso e sono stato adeguatamente informato, nel corso di approfonditi colloqui con il dottor Agostino Paccagnella (06.02.08) e il dottor Guido Zerbinati (06.02.08 e 13.02.08) alla presenza del dottor Camillo Barbisan Presidente del Comitato di Bioetica dell'ULSS 9, dell'evoluzione della mia malattia e della conseguente indicazione ai relativi trattamenti. In particolare per quanto riguarda la possibilità di nutrirmi ed idratarmi. La mia ferma, convinta e documentata volontà in proposito è la seguente:"nel momento in cui non fossi più in grado di mangiare o di bere attraverso la mia bocca oppongo il mio rifiuto ad ogni forma di alimentazione e di idratazione artificiale sostitutive della modalità naturale. Tale rifiuto è da ritenersi efficace anche nella circostanza in cui perdessi qualsivoglia capacità di esprimere e ribadire la mia volontà.Inoltre, a partire dal momento in cui non fossi più in grado di nutrirmi e idratarmi attraverso la mia bocca rifiuto la somministrazione di qualsiasi terapia medica destinata a trattare la malattia di cui sono affetto e oltre altre patologie sopravvenienti intese come complicazioni. Accetto unicamente i farmaci necessari a trattare i sintomi dolorosi derivanti, in particolar modo, dalla disidratazione nella modalità di somministrazione che il mio medico - dottor. Guido Zerbinati o i suoi sostituti - riterrà appropriata.Affermo di essere stato informato e quindi sono pienamente consapevole delle conseguenze a cui mi espongo mediante tale rifiuto che tuttavia considero quale mia insuperabile manifestazione di volontà. Infine oppongo il mio rifiuto ad ogni trasferimento in strutture ospedaliere". Non essendo in grado di sottoscrivere materialmente tale documento a causa della mia infermità attribuisco al medesimo il valore di espressione della mia autentica volontà attraverso una videoregistrazione nel corso della quale ho letto la lettura di questo testo al quale ho dato oralmente il mio assenso e che viene sottoscritto dai testimoni presenti".
Per approfondimenti:www.lucacoscioni.it