I consiglieri Roberto Tonon, Giuseppe Costa e Alessandro De Bastiani con la segretaria del Pd Barbara De Nardi

VITTORIO VENETO - Dopo aver comprato l'immobile "in svendita", per un milione e mezzo di euro, "il Comune avrebbe venduto l'ex Mafil per un milione e 450mila euro". A scoprire le carte della cessione dell'immobile i consiglieri segugi del Pd Botteon, Costa, De Bastiani e Tonon, e Costantini di Sel, che ieri mattina si sono recati in Municipio per scoprire le carte e acquisire i documenti della "delibera fantasma", datata dicembre 2012, di quello che rimane un vero giallo: il caso ex Mafil.

"Un contratto di locazione - fa sapere l'opposizione - prevedeva l’affitto dell’immobile Ex Mafil per dieci anni con riscatto finale dell’immobile. Senza indicizzazione Istat e senza interessi, il che significa che alla fine sarebbero rimasti circa 1.200.000, euro effettivi". A fare accordi con il Comune la società ABS Group di Framcesca e Leonardo Posocco. "Dal punto di vista finanziario il Comune sarebbe implicitamente diventato il finanziatore dei compratori dell’immobile".

"Ora la ditta acquirente per mezzo dell’avvocato Alessandro Alfano di Conegliano chiede un risarcimento danni. Chi dovrà eventulmente pagare?" si chiedono i consiglieri, secondo i quali "la delibera, considerata dall'amministrazione solo un verbale di discussione", sarebbe in realtà una vera e propria delibera di giunta, "con tutte le caratteristiche necessarie per essere tale, compreso il parere favorevole del segretario Lorenzo Traina".

"La verità è lampante - sentenziano le minoranze - l’amministrazione aveva deciso di vendere l’Ex Mafil alla società ABS Gruop che l’avrebbero pagata con un canone mensile mediamente di 12 mila euro. La cifra - concludono i consiglieri - si discosta di poco dai 9.000 euro che il comune paga mensilmente per il magazzino comunale e per la sede della protezione civile che comodamente potrebbero essere alloggiate in quello stabile".