FRANCESCHINI ALLA GUIDA DELL’AGICES
Un incarico nazionale per il trevigiano presidente della cooperativa Pace e Sviluppo
| Laura Tuveri |
TREVISO – Il trevigiano Alessandro Franceschini, presidente della cooperativa di commercio equo e solidale Pace e Sviluppo di Treviso, è stato eletto presidente di Agices.
Si tratta dell' assemblea generale del commercio equo e solidale Guiderà per i prossimi tre anni l’assemblea generale del Commercio Equo e Solidale, associazione di categoria nata nel maggio 2003 che monitora e certifica le Organizzazioni di commercio equo e solidale italiane.
Franceschini affronterà questo incarico con 15 anni di esperienza nel commercio equo e solidale e soprattutto da un osservatorio privilegiato, qual è il Veneto: oltre ad aver approvato una legge regionale a favore del commercio equo e solidale è tra le prime cinque regioni italiane in termini di ricavi totali da vendita di prodotti equosolidali.
Tra gli obiettivi che definiranno le linee strategiche che il Consiglio direttivo, rafforzare i rapporti con i produttori del Sud del mondo, consolidare la sostenibilità delle organizzazioni di commercio equo e solidale, contribuire allo sviluppo di circuiti locali di economia solidale - che coinvolgano sempre di più anche i produttori e i consumatori italiani – e intensificare il confronto e la cooperazione con le Istituzioni.
“L’esperienza di Agices è unica nel panorama del commercio equo e solidale mondiale” – ha dichiarato il neopresidente eletto Franceschini – “È un tavolo comune intorno al quale hanno deciso di sedersi con pari poteri le organizzazioni del settore, siano esse importatori nazionali o botteghe del mondo che operano a livello locale.
Un tavolo nato non solo per condividere i valori e i criteri del Fair Trade Italiano, ma anche per creare un sistema di controllo reciproco, che garantisca l’intero movimento del commercio equo. La sfida nei prossimi anni è quella di attivare processi virtuosi che coinvolgano sempre di più i produttori del sud del mondo e le istituzioni.
I numeri lo dimostrano: il commercio equo italiano è sempre più destinato a diventare una delle principali forme di cooperazione con il sud del mondo e di responsabilizzazione dei nostri consumatori.”